Ha “firmato” alcuni dei più importanti edifici del Rinascimento italiano, come Villa Giulia, la residenza voluta da Papa Giulio II nel centro di Roma; Palazzo Caprarola, “reggia” dei Farnese vicino a Viterbo; e la Chiesa del Gesù, sempre nel cuore di Roma. Eppure, nonostante sia uno dei principali esponenti del 500, Jacopo Barozzi da Vignola è una delle figure meno note e indagate del Rinascimento. A rendergli omaggio, quest’anno, ci pensa Vignola la cittadina in provincia di Modena dove è nato e che proprio a lui, uno dei più “grandi” del 500 e alla sua opera dedicherà dal 30 marzo al 7 luglio un’ampia retrospettiva.
Pittore, scenografo, decoratore e abilissimo artigiano, Jacopo Barozzi (1507-1573), dopo un lungo silenzio, torna così a essere al centro dell’attenzione. Bisogna infatti andare indietro nel tempo fino all’inizio del 900 (del 1907 è l’ultimo convegno) o ai primi anni Sessanta (il 1960 è l'anno della più recente monografia) per trovare gli ultimi contributi sulla figura dell’architetto rinascimentale, contemporaneo Palladio. Lo sottolinea uno dei massimi studiosi del Barozzi, Christoph Frommel, che figura tra i curatori della mostra, del catalogo e tra gli organizzatori del convegno di studi sull’attività di Barozzi trattatista e sul suo rapporto con i Farnese, a Palazzo Farnese a Piacenza dal 18 al 20 aprile.
Dal 30 marzo al 7 luglio 2002
Jacopo Barozzi da Vignola
Rocca Boncompagni Ludovisi e Palazzo Boncompagni, Vignola (Modena)
Vignola celebra un suo grande cittadino del 500: Jacopo Barozzi
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- 30 gennaio 2002