Un workshop a Milano ha investigato il futuro della cucina unendo le competenze del disegno industriale e dell’architettura, con l’analisi delle abitudini sociali e alimentari. Organizzato da Frigo 2000 e Abimis, in collaborazione con Poli.Design, la terza edizione di Conviviality 4 Kitchen and Modern Living ha proposto quattro nuove visioni per la cucina del futuro.
La cucina del futuro è diffusa? Un workshop a Milano
Lo showroom milanese di Frigo 2000 ha ospitato il laboratorio internazionale Conviviality 4 Kitchen and Modern Living, realizzato in collaborazione con Abimis.
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
Conviviality 4 Kitchen and Modern Living
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- Salvatore Peluso
- 10 dicembre 2019
- Milano
Sulla pagina italiana di Wikipedia sono elencati 104 programmi di cucina che negli ultimi anni sono andati in onda nei canali del Belpaese. Possiamo dire che ormai i cuochi sono le nuove star televisive, gli influencer e i food blogger i nuovi critici culinari, e l’atto della preparazione di un pasto uno show da diffondere nei nostri canali social. Nonostante la popolarità mediatica del rito che è simbolo della convivialità, le persone passano sempre meno tempo davanti ai fornelli, lasciando vuoto e inattivo l’ambiente domestico.
Sono passati quasi 100 anni da quanto l’architetta austriaca Margarete Schütte-Lihotzky ha progettato la leggendaria Cucina Francoforte, la prima cucina componibile, per 10.000 alloggi sociali in Germania. Recentemente è stata un’altra architetta, la spagnola Anna Puigjaner, a indagare la possibilità di una “Kitchenless” House che segua il cambio di abitudini e strutture familiari in epoca contemporanea.
Allo stesso modo i 12 studenti internazionali che hanno lavorato al workshop hanno studiato una cucina non più relegata all’ambito domestico, ma diffusa e integrata in vari contesti urbani. Dei quattro progetti presentati, esaminati da una giuria composta da chef, designer e architetti, quello premiato è stata la Cucina Marte di Robert Al Haddad, Luís Pacheco e Eesha Kulkarni. I giovani progettisti hanno ideato uno spazio che combina ufficio e ristorazioni, indagando e rivoluzionando i ritmi e i rituali della giornata.
Progetto di Robert Al Haddad, Luís Pacheco e Eesha Kulkarni
Progetto di Robert Al Haddad, Luís Pacheco e Eesha Kulkarni
Progetto di Robert Al Haddad, Luís Pacheco e Eesha Kulkarni
Progetto di Alejandra Poo, Francisco Santos e Vanessa Mourad
Progetto di Alejandra Poo, Francisco Santos e Vanessa Mourad
Progetto di Alejandra Poo, Francisco Santos e Vanessa Mourad
Progetto di Apak Efe, Alysha Nasir e Dmitry Moshkin
Progetto di Apak Efe, Alysha Nasir e Dmitry Moshkin
Progetto di Zvereva Maria, Cavalcanti Joao e Hashoush Rasha
Progetto di Zvereva Maria, Cavalcanti Joao e Hashoush Rasha