Nel corso degli ultimi anni gli smartphone sono diventati sempre più ingombranti. Gli iPhone 4 e 4S, con la loro forma compatta e facili da mettere in tasca sono un ricordo del passato. Una parte significativa dell’utenza, però, vorrebbe avere l’opportunità di acquistare uno smartphone piccolo e portatile.  O almeno, questa è la scommessa di PALM, la startup californiana che adesso controlla l’ultima incarnazione del noto brand di telefonia (di proprietà della cinese TCL). Il mini-smartphone PALM ha debuttato negli USA nel 2018 come dispositivo “companion”, che condivide cioè il numero di un telefono principale e che si può portare appresso come un wearable quando ci si allena, quando si va in montagna per una camminata, o più in generale quando ci si vuole passare un po’ di tempo dalle distrazioni di uno smartphone tradizionale.  Ora il dispositivo si può acquistare anche in Italia, ma nella sua versione sbloccata, che si può utilizzare quindi come smartphone principale. Se volete provare l’ebbrezza di rinunciare alla comodità del megaschermo del vostro smartphone, PALM ve ne dà certamente l’opportunità, ma attenzione: tutto ciò che ha da offrire sono appunto le dimensioni ridotte e la promessa di minori distrazioni (anche se tutte le app nemiche della concentrazione si possono naturalmente installare come su qualsiasi telefono Android).  Le specifiche infatti non brillano: il SoC è uno Snapdragon 435, la RAM è da 3GB, lo spazio di archiviazione arriva a 32GB e la batteria è molto piccola (800mAh) e probabilmente inadatta ad un dispositivo che, pur avendo meno pixel da illuminare su uno schermo più piccolo, non rinuncia a tutte le altre funzioni tipiche degli smartphone. Significa in altre parole che l’autonomia del PALM con una singola carica è abbastanza limitata. Un altro elemento che non convince fino in fondo è il prezzo: con queste caratteristiche 349€ sono un po’ troppo.