La Magyar Kocka, o Cubo Ungherese, è un tipo standardizzato di casa ungherese che risale al 1920.
Hungarian Cubes
In Hungarian Cubes la fotografa Katharina Roters esplora l’unico aspetto che permette di distinguere tra loro queste architetture standardizzate: le decorazioni ornamentali sulle facciate.
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- 22 luglio 2014
- Ungheria
Progettato come una casa unifamilaire prettamente funzionale per le periferie di Budapest e per i progetti di edilizia abitativa, è diventato presto un simbolo dell’architettura dell’era comunista del dopoguerra, quando molti villaggi furono ricostruiti con file uniformi di case unifamiliari, e il Cubo Ungherese – spesso rinominato il Kádár Kocka, dal nome del presidente comunista ungherese, János Kádár – è diventato onnipresente.
In Hungarian Cubes Katharina Roters esplora l’unico aspetto della Magyar Kocka che permette di distinguerle: le decorazioni ornamentali sulle facciate. Roters spoglia le case che fotografa di tutti i dettagli eccedenti, recinzioni, ringhiere, antenne, segnali stradali, linee elettriche, consentendo allo spettatore di concentrarsi sulle decorazioni – e di vedere come esse siano state una rara opportunità per l’individualismo e una forma di protesta nei confronti della conformità del sistema comunista.
Katharina Roters, nata nel 1969, è un’artista visiva che ha studiato alla Kunstakademie Düsseldorf e alla Hungarian University of Fine Arts di Budapest. Ha vinto numerose borse di studio e ha partecipato a diverse mostre in Germania, Austria, Ungheria, Turchia e altri paesi.