Il prossimo Domus Talk esplora il rapporto tra lusso e artigianato

Cosa significa davvero “lusso”? La domanda, discussa da tempo, continua a generare risposte diverse tra gli attori del mondo del progetto. Eppure, se definire cosa sia resta complesso, tutti sembrano concordare su come si manifesta: il lusso è una questione di cura, di dettaglio, di dedizione. In questo senso, l’artigianato assume un ruolo centrale: le competenze tramandate nel tempo non servono soltanto a produrre, ma a pensare in modo diverso il rapporto tra forma e significato. In un mondo accelerato, l’artigianato riafferma il valore del tempo, dell’attenzione e della permanenza.

Maestri in questa visione sono gli artigiani di Diviana, azienda indiana di arredi che unisce il sapere antico alle esigenze contemporanee. Giovedì 20 novembre alle 18:30, nello showroom Diviana di via Monte di Pietà 13/1 a Milano, Marco Corti, architetto e art director del brand, dialogherà con Aurélie Callegari dello studio Giacomo Moor e con Claudio Saverino, cofondatore di Vudafieri-Saverino Partners, in un nuovo appuntamento di Domus Talk moderato da Simona Bordone, responsabile dell’Archivio Domus.

Fondata nel 2009 da Kapil Chopra, imprenditore visionario con una profonda conoscenza del mondo dell’arredo e del design, Diviana propone mobili di lusso che vanno oltre la pura estetica per trasmettere un senso di eleganza raffinata e di profondità emotiva. Ogni pezzo è progettato con meticolosità per ispirare, trasformando spazi quotidiani in ambienti dal carattere unico, veri e propri santuari di stile contemporaneo.

Sotto la guida di Chopra, il marchio è cresciuto fino a diventare un simbolo di eccellenza riconosciuto in tutta l’India. Un anno fa ha inaugurato, proprio a Milano, il suo primo flagship store europeo, nel cuore del Quadrilatero della moda: uno showroom di 220 metri quadrati, progettato per valorizzare le nuove collezioni Sublime e Q Collection firmate da Marco Corti.

Con un team di oltre 900 professionisti e maestri artigiani, l’azienda ha completato più di 50 progetti solo nell’ultimo anno, raggiungendo un fatturato di circa 15 milioni di euro. Oggi è presente in oltre 25 città indiane e collabora a progetti in Asia e Medio Oriente, portando avanti una visione chiara: non solo creare interni, ma ridefinire il modo in cui viviamo lo spazio, con lo sguardo rivolto all’internazionalizzazione.