Un quadrato, un triangolo e un cerchio: il nuovo museo di Tadao Ando in Uzbekistan

A Tashkent è stata posata la prima pietra del nuovo Museo Nazionale dell’Uzbekistan, che dovrebbe aprire al pubblico nel marzo 2028. La progettazione del museo più importante del Paese è stata affidata a Tadao Ando, uno degli architetti più influenti e conosciuti del nostro tempo: premio Pritzker nel ’95, Medaglia d’Oro AIA nel 2002, nonché guest editor di Domus nel 2021.  Il museo si colloca nel cuore di Tashkent, nell’area vicina al parco dedicato al poeta Alisher Navoi e accanto ad alcuni landmark novecenteschi della città, tra cui la Madrasa Abulkasym e l’Istiqlol Art Palace, oltre al più recente palazzo del Parlamento. Su una superficie di oltre 40mila metri quadrati, Tadao Ando sviluppa il primo grande progetto della sua carriera collocato in Asia centrale. Il masterplan si compone di tre elementi essenziali: un quadrato, un triangolo e un cerchio che si legano in una composizione monumentale. 

All’interno del Museo Nazionale dell’Uzbekistan troveranno posto 8.500 mq di spazi espositivi, capaci di accogliere una delle più grandi collezioni d’arte dell’Asia centrale – oltre 100mila pezzi –, insieme a una biblioteca pubblica, sale a uso misto, terrazze verdi e servizi di accoglienza. Dalle prime immagini, nel progetto sono impiegati i materiali prediletti da Ando: ampie superfici vetrate e calcestruzzo a vista, segnato dai celebri form-tie holes che rappresentano ormai una firma inconfondibile della sua produzione. 

“Con queste forme pure volevo tornare alle origini del pensiero e creare uno spazio da cui possano diffondersi idee potenti” ha commentato l’architetto giapponese. Come nel Museo d’Arte Contemporanea di Naoshima (1988-1992) o nella Collina del Buddha a Sapporo (2015), anche a Tashkent Tadao Ando lavora sulla potenza elementare della geometria. La differenza, qui, è sicuramente il dialogo con un contesto urbano e culturale molto diverso da quello giapponese: le forme geometriche pure e severe si inseriscono in una città segnata dal patrimonio islamico ma anche dal modernismo sovietico, creando un ponte tra la tradizione locale e la sua idea di architettura.

A Tashkent, il linguaggio di Ando ha un ruolo che si colloca dentro un più ampio processo di rinascita culturale del Paese: la ristrutturazione del Centro per le Arti Contemporanee di Tashkent, la partecipazione all’Expo di Osaka 2025 – dove il progetto di Ando è stato presentato in anteprima – e i programmi della Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura dell’Uzbekistan (ACDF), che ha avviato una vasta campagna di sensibilizzazione sul patrimonio modernista della capitale. In questo contesto, con la spinta dei nuovi progetti culturali e la firma di uno dei grandi maestri dell’architettura del nostro tempo, il Museo Nazionale mira a diventare un importante punto di contatto tra l’Uzbekistan e il mondo.

Immagine di apertura: Render by Tadao Ando Architect & Associates. Courtesy of Uzbekistan Art and Culture Development Foundation