In Italia il binomio sport e turismo sembra aver superato la fase di trend in ascesa per consolidarsi come una nuova forma di progettazione del tempo libero. Lo dimostrano sia i numeri – oltre mezzo milione di viaggiatori stranieri nel 2024 hanno scelto l’Italia per vacanze all’insegna dello sport – sia i nuovi modelli di ospitalità che sono nati con l’obiettivo di affiancare alla scoperta del territorio performance fisica e benessere. The Padel Resort, il primo resort italiano interamente dedicato al padel, sorto alle porte di Como, rappresenta uno degli esempi più recenti di questa tipologia di offerta turistica plasmata su esigenze differenti, dove la “vacanza” non è più solo un momento concesso di estremo relax e dolce far niente.
Il progetto ha recuperato una ex area industriale e l’ha trasformata in un hub del tempo libero incentrato sullo sport: 11 campi superpanoramici Mejorset (9 indoor, 2 outdoor), una palestra Technogym, una piscina da 25 metri, e un’offerta di soggiorno che include un boutique hotel 4 stelle ed eventi sportivi, oltre che una proposta turistica integrata. Ogni spazio è pensato per favorire un’esperienza capace di attrarre non solo appassionati e professionisti del padel, ma anche una nuova generazione di turisti attivi e “wellness oriented”. Una dimensione che parla direttamente a un momento storico in cui lo sport sta ridefinendo anche i passatempi della popolazione, e l’Italia, in questo, si muove con sorprendente agilità: mentre Jannik Sinner conquista la vetta del tennis mondiale, il padel continua a confermarsi come un fenomeno sociale, oltre che sportivo, con più di 8mila campi attivi nel paese.
The Padel Resort si inserisce infatti in una genealogia di luoghi nati per accogliere lo sport dilettantistico, un segmento una volta appannaggio quasi esclusivo del golf. I golf resort hanno a lungo rappresentato l’archetipo del turismo sportivo d’élite, con un’immagine spesso rarefatta e legata a uno stile di vita più solitario e contemplativo. Ma il padel – pop, rapido, sociale – sembra invece introdurre una grammatica diversa: più accessibile, urbana, e soprattutto in grado di assorbire codici contemporanei per trasformarli in nuove, popolari, abitudini condivise.