Una mostra itinerante espone il progetto “Nude”, curato da Claudia Gobbi per ridare valore, attraverso l’intervento artistico, agli edifici abbandonati che sempre popolano le periferie del nostro paese. Questi edifici, rimasti “nudi”, si rivestono con le opere di tre artisti selezionati dalla curatrice: Aris, Zero e Taleggio.
Il contributo di ciascun artista non solo ha consentito di costruire un dialogo tra le opere e le strutture che le ospitano, ma ha anche originato una connessione tra sette edifici distinti, ridandogli una dignità assoluta e collettiva allo stesso tempo. Colonie, fabbriche e una vecchia nave sovietica, che a fronte della perdita di ogni funzione tecnica e sociale, hanno mantenuto una forte valenza evocativa e ne hanno trovata una inedita attraverso l’intervento artistico.
La fusione dei tre diversi approcci ha plasmato un’espressione formale vivace attraverso linee e colori che sembrano quasi muoversi sulle pareti immobili da decenni. La sintesi di tre linguaggi fortemente caratterizzati unisce e rispetta le sagome pulite e delicate di Aris, le tinte piene di Taleggio e il rigore dei moduli di Zero.
Il contributo di ciascun artista non solo ha consentito di costruire un dialogo tra le opere e le strutture che le ospitano, ma ha anche originato una connessione tra sette edifici distinti.
La mostra, che è partita dalla Street Levels Gallery di Firenze e che farà tappa a Milano nel mese di maggio e successivamente a Forlì, raccoglie alcuni materiali che hanno documentato il processo e l’esito di “Nude”. Nello specifico, un reportage fotografico, un film documentario e alcune serigrafie dei disegni che oggi abitano gli spazi dismessi. Verrà inoltre presentato il libro racconto del progetto e la fanzine. A Milano la mostra sarà allestita negli spazi di Stazione Arte dal 18 al 31 maggio per poi spostarsi in quelli di Extar, a Forlì.