L’edificio per uffici DCB Montana di BAX, situato nell’ex area industriale di Moste, a Lubiana, è un notevole esempio di architettura che, tuttavia, non dissipa i dubbi sulla presunta vocazione monofunzionale del distretto.
Senza una pianificazione strategica integrata, le aree post-industriali rischiano di trasformarsi in comparti monofunzionali attrattivi per gli investitori, ma incapaci di assorbire la complessità vitale della città, sprecando così opportunità di rigenerazione urbana, economica e sociale.
A Ljubljana, l’ex area industriale di Moste da qualche anno in attesa di diventare un “parco commerciale” è uno di questi luoghi. Primo tassello di questo processo metamorfico è il complesso per uffici DCB Montana, inaugurato recentemente e progettato dallo studio barcelloneta BAX (vincitore del concorso internazionale indetto dalla società slovena Dimnikcobau) come primo e più iconico edificio direzionale della zona.

Il fabbricato sviluppato su dieci piani è caratterizzato da un dinamico impianto planimetrico romboidale, che ne accentua il carattere scultoreo nel contesto. In una seconda fase, verrà costruito un nuovo blocco aggiuntivo per ospitare ulteriori uffici e magazzini.
Su ciascuno dei dieci piani, l’edificio ospita quattro unità di uffici variamente configurabili per offrire spazi di lavoro flessibili. Un ampio atrio centrale massimizza luce e ventilazione naturali e connette le varie destinazioni (oltre agli uffici, anche un ristorante, un bar, sale riunioni e una galleria multifunzionale). Gli spazi aperti esterni con sedute e vaste terrazze panoramiche sulla città creano interazioni visive e fruitive con il paesaggio. Particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico, che ha valso all’opera la certificazione DGNB Gold e una classificazione energetica A1, in linea con l’obiettivo di realizzare uno degli edifici per uffici più tecnologicamente performanti del paese.

Un intervento architettonico di pregio, incolpevolmente incapace tuttavia di mettere a tacere i dubbi e le preoccupazioni sul futuro del comparto.