A cosa servono le liste? A tenere in vita, conservare la memoria e celebrare più cose possibili, tentando di raggrupparle anche laddove una connessione non sia evidente o scontata. Se la spiegava così Umberto Eco la smania che abbiamo dalle origini della scrittura di fare elenchi, contrapponendo il concetto di lista a quello di forma, che si distingue dalla prima per i confini definiti entro cui trova un limite. Nel saggio Vertigine della lista, il semiologo passa in rassegna decine di riferimenti, letterari e non, fatti proprio di elenchi, da Omero a Joyce, alle arti figurative e la musica.
E di liste, di cui si trova traccia in ogni ambito e in ogni tempo, è pieno anche il design.
Più di 80 anni fa, una lista particolarmente riuscita raccoglie centinaia di progetti dedicati al tema del sedersi – sedie, ma anche divani e poltrone, prodotti tra il 1934 e il 1950 – cercando di fare ordine nel caleidoscopico universo del progetto, attraverso una selezione accurata e ordinata.

A stilarla è Roberto Aloi, pittore siciliano trapiantato a Milano, esperto di arredamento e uomo dal grande entusiasmo e curiosità. Insieme all'editore Ulrico Hoepli, pubblicò il suo primo libro, L’Arredamento moderno e a partire dal 1950 nacque la collana Esempi che esplorava le diverse tipologie di arredi attraverso raccolte fotografiche. Fu un'intuizione felice, che segnò l'inizio di una fruttuosa collaborazione che si estese per diversi anni.
In questo senso, le vertigini possibili sono innumerevoli e, in un tempo in cui siamo abituati a scrollare una sequenza potenzialmente infinita di cose selezionate secondo i nostri gusti e le nostre necessità (o presunte tali) da un algoritmo, smussare e restituire un elenco è un processo di curatela, delicato e carico di responsabilità.

Il libro Esempi rivive grazie a un progetto di re-print della collana, curato da Gianpiero Aloi con Daniele Lorenzon, appassionato gallerista di modernariato e edito da Compasso. È una wunderkammer di immagini in bianco e nero che documentano il lavoro di grandi progettisti come Franco Albini, Paolo Buffa, Luigi Caccia Dominioni, Carlo De Carli, Ignazio Gardella, Giovanni Gariboldi, Mario Gottardi, René Herbst, Giulio Minoletti, Ico Parisi, Gio Ponti, Enrico Rava, Jean Royere, Wim Rietveld, Ettore Sottsass, Guglielmo Ulrich. La ristampa, che raccoglie oltre 1000 modelli di sedie, poltrone e divani, è un’opera monumentale: più di 300 progettisti, 20 anni di produzione italiana e internazionale, catalogati cronologicamente in una ristampa anastatica senza precedenti. Un imprescindibile strumento per progettisti, studiosi e appassionati.
Il lavoro, attraverso l’uso esclusivo di immagini, racconta la società, le evoluzioni culturali e le idee, più che semplicemente gambe, sedute e schienali: progettare una sedia non significa mai limitarsi a creare un supporto.