Molto più di un semplice stile visivo, la pixel art è un linguaggio capace di trasformare i limiti tecnici in pura creatività. Il termine è stato coniato solo nel 1982 da Adele Goldberg e Robert Flegal dello Xerox Palo Alto Research Center, ma il concetto di pixel art esisteva già dagli anni Settanta quando la tecnologia imponeva una bassa risoluzione grafica a causa di risorse hardware limitate e monitor capaci di mostrare un numero di pixel nettamente inferiore rispetto a oggi.
Carlo Andreini, designer, fotografo e programmatore autodidatta italiano, ha presentato una macchina fotografica fuori dagli schemi per dimostrare che fotografare non significa solo fare la corsa ai megapixel ma piuttosto catturare la realtà dalla propria prospettiva. Pixless, infatti, è una fotocamera digitale annunciata attraverso una campagna di crowdfunding che entra nel palmo di una mano e può catturare immagini in pixel art da 0,3 megapixel attraverso il sensore full-frame OV5640 con lunghezza focale da 35mm f 2.4 e il processore ESP32-S3. Sul retro, invece, monta un display OLED monocromatico ampio 1 pollice in sostituzione del classico mirino e ad alimentarla c’è una batteria non rimovibile da 820mAh che può offrire fino a 6 ore di utilizzo con una singola ricarica.
Diversamente dalla già nota Game Boy Camera, in grado di catturare immagini in scala di grigi con una risoluzione di 128 x 112 pixel, il dispositivo proposto da Andreini produce fotografie da 256 x 128 pixel con una palette fino a 64 colori offrendo un'elaborazione delle immagini più avanzata e raffinata. Inoltre, può ospitare una micro SD anche se la memoria integrata consente di archiviare fino a 36 scatti.
Può essere preordinata a partire da 72 dollari, circa 70 euro, e le prime consegne sono attese dal prossimo aprile in tutto il mondo.