OMA e il primo prototipo per l’ospedale del futuro

Reinier de Graaf torna ad interrogarsi sullo spazio medicale, proponendo il masterplan per un ospedale autosufficiente e riconfigurabile.

Questo articolo nasce dal workshop di scrittura per web tenutosi durante la terza edizione di Tre giorni con Domus, il corso che permette ai partecipanti di scoprire il dietro le quinte del mondo Domus.  

La pandemia ha accelerato gli sviluppi nel campo medico e ridefinito le necessità delle strutture sanitarie: Reinier de Graaf, cofondatore dello studio OMA, dopo il progetto di ricerca Hospital of the Future presentato alla 17° Biennale di Architettura di Venezia, evidenzia nuovamente l’imprescindibile simbiosi fra spazio medico e architettura tramite il masterplan per il Centro ospedaliero Al Daayan della Hamad Medical Corporation a Doha, Qatar. Per De Graaf ripensare l’ospedale non più come una struttura finita, ma come un edificio in continua costruzione, è oggi una priorità del campo sanitario.

Al Daayan è il primo prototipo di un ospedale dalla forma riconfigurabile e dai costi contenuti tramite autonomia produttiva e automazione. I moduli a croce, che ospitano le degenze e i centri medici, accogliendo fino a 1.400 pazienti, sono prefabbricati in sito e facilmente adattabili o espandibili a bisogni futuri, mentre una fattoria high tech, un centro logistico, una centrale solare e un sistema automatico di circolazione sotterranea garantiscono l’autosufficienza della struttura.

Il benessere del paziente rimane al centro dell’organizzazione delle aree: le camere delle degenze sono poste al piano terra per limitare l’utilizzo degli ascensori e in diretto contatto con i giardini interni. Lo spazio esterno rispecchia infatti la cultura medica islamica tramite la ricca vegetazione e le facciate decorate grazie alla stampa 3D, che permette il ritorno al decoro nello spazio ospedaliero.

Progetto:
Al Dayaan
Architetto:
OMA / Reinier De Graaf
Tipologia:
ospedale
Committente:
Hamad Medical Corporation
Area:
629.000 mq
Project architect:
Kaveh Dabiri
Project Manager:
Alex De Jong
Team:
Pablo Antuna Molina, Claudio Araya, Bozar Ben-Zeev, Joana Cidade, Benedetta Gatti, Eve Hocheng, Sofia Hosszufalussy, Hanna Jankowska, Tijmen Klone, Marina Kounavi, Hans Larsson, Roza Matveeva, Geert Reitsma, Alex Retegan, Silvia Sandor, Elisa Versari, Arthur Wong
Masterplan architect:
Buro Happold
Clinical architect:
Henning Larsen Architects, Dutch Healthcare Architects
Landscape:
Michel Desvigne Paysagiste
Completamento:
completata fase di progettazione

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