Il padiglione della Gran Bretagna a Expo 2020, progettato dall’architetta Es Devlin, mescola poesia e machine learning. L’edificio riprende la forma di un enorme strumento musicale e per ridurre il suo impatto ambientale è composto da una struttura conica in legno lamellare a strati incrociati (CLT). All’interno del padiglione non ci sarà nessuna mostra, perché è il padiglione stesso a esserlo. L’edificio, infatti, è stato progettato per diffondere una serie di poesie generate dall’intelligenza artificiale.
Il padiglione UK a Dubai coniuga poesia, musica e algoritmo attraverso l’architettura
Es Devlin, con il suo progetto per l’Expo di Dubai, celebra la diversità culturale del paese, con un senso di apertura e inclusività.
View Article details
- Lucia Brandoli
- 06 ottobre 2021
Questa sorta di poema collettivo – in inglese e arabo – avrà origine dalle stesse parole proposte dai visitatori e poi mostrate attraverso luci LED sulla facciata esterna composta da lamelle protruse – che dal fronte appaiono come tante etichette. Le parole saranno poi immerse in un paesaggio sonoro ottenuto da cori composti dalle varie etnie presenti in Gran Bretagna. L’obiettivo di Devlin è di porre l’attenzione sia sul ruolo sempre più importante che gli algoritmi ricoprono per nostra vita sia sulla diversità culturale della Gran Bretagna.
Photography by Ry Galloway and Alin Consstantin, courtesy of Es Devlin.
Photography by Ry Galloway and Alin Consstantin, courtesy of Es Devlin.
Photography by Ry Galloway and Alin Consstantin, courtesy of Es Devlin.
Photography by Ry Galloway and Alin Consstantin, courtesy of Es Devlin.
Photography by Ry Galloway and Alin Consstantin, courtesy of Es Devlin.
Photography by Ry Galloway and Alin Consstantin, courtesy of Es Devlin.