Olaf Breuning è un artista svizzero, con un solido background fotografico, con base a New York. Nella sua ricerca si concentra spesso sull’offuscamento della linea di demarcazione tra le categorie di identità, conoscenza di sé e percezione. Il suo umorismo, sempre in bilico con una struggente serietà, delinea il rapporto tra arte e kitsch, realtà e illusione, autenticità e artificialità. Osservando una delle sue opere, come The Bosch Fridge (2019), è chiaro come l’ironia dell’artista si colloca tra la storia dell’arte e le icone della società consumistica occidentale. Black Hole in my Garden (2019) è la creazione ludica dell’arte di Breuning. Questa foto prende ispirazione dalla prima immagine mai catturata da astronomi di un buco nero, nel cuore della galassia Messier 87. La notizia ha avuto eco in tutto il mondo, ma in brevissimo tempo è stata inghiottita dalla massiccia produzione di notizie quotidiane. L’artista ha quindi deciso di ricreare quello scatto nel proprio giardino nel tentativo di sottolineare la banalizzazione dei nostri mass media.

Oggi tutti coloro che si occupano di immagini hanno un account Instagram. Quello di Breuning è la fonte del suo nuovo lavoro Faces, che sarà presentato a Paris Photo. La serie conta due griglie contenenti una selezione dei 900 scatti pubblicati dall’artista stesso sul suo account Instagram: la routine quotidiana di cucinare e mangiare cibo diventa un’occasione per creare nuovi contenuti visivi. I grandi quadri e le piccole stampe diventano osservazioni umoristiche di quella follia che chiamiamo realtà.