Artissima 2019, diretta per il terzo anno consecutivo da Ilaria Bonacossa, affronta il tema del desiderio/censura, desiderio che spesso prende forma e si esprime nelle immagini dell’arte ma che in diverse occasioni viene censurato, così come capita che vengano censurati gli artisti. Tra le sezioni in fiera è da segnalare il decimo compleanno di Back to the Future che quest’anno si focalizza su opere e artisti del periodo 1960–1999; oltre alla terza edizione di Disegni, interessante sezione introdotta tre anni orsono dalla stessa Bonacossa, dove sono esposte le opere di 21 artisti. Tra i nuovi progetti c’è Hub Middle East una ricognizione di gallerie, istituzioni e artisti dell’area geografica mediorientale. Tra i progetti fieristici fuori dal Lingotto sembra promettere bene la mostra Artissima Telephone, alle OGR, ideata sempre dalla Bonacossa e curata da Vittoria Martini, un’esposizione che indaga, attraverso le opere di diversi artisti, uno dei dispositivi più iconici del nostro tempo, che interviene nelle nostre relazioni sociali e che occupa buona parte del nostro tempo vitale. Una volta a Torino imperdibili sono le mostre di Berlinde De Bruyckere alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, quella su Emilio Prini alla Fondazione Merz e la personale di Michael Rakowitz al Castello di Rivoli (già aperta a ottobre). Appuntamenti ormai irrinunciabili durante le serate torinesi di Artissima sono gli show di Club To Club festival (dal 30 ottobre al 3 novembre) che ha un cartellone ricchissimo di ospiti che suoneranno tra OGR, Reggia di Venaria e Lingotto.