È morto oggi, all’età di 91 anni, Giorgio Armani, stilista, designer e imprenditore che ha portato il Made in Italy nel mondo, vestendo proprio tutti, dalle star hollywoodiane, fino a sportivi ed esponenti politici. Armani ha guidato il suo brand dal 1975, inaugurando un nuovo linguaggio di eleganza minimalista, ancora d’ispirazione in tutti gli ambiti della cultura. 

Spesso anticipando i tempi, negli anni Giorgio Armani ha creato una visione che dalla moda si è estesa all'architettura e al design. Basti pensare al suo legame con Tadao Ando: entrambi si sono accostati al design della semplicità e dell’eleganza essenziale.  Insieme hanno dato vita all’Armani Teatro all’interno dell’ex fabbrica Nestlé di via Bergognone 59 a Milano, nel 2001, e più tardi ad Armani/Silos, lo spazio espositivo che, oltre a raccontare le coordinate della sua carriera, ha ospitato mostre temporanee, tra cui la retrospettiva dedicata proprio all'architetto. Così come nei suoi abiti, anche nell’arredamento Armani privilegia la stessa sobria eleganza: il gruppo Armani Casa ha ripreso nel tempo le linee semplici e le proporzioni perfette delle collezioni di moda Armani, applicandole a prodotti che vanno dal tessile all’illuminazione.  Ad annunciare la sua scomparsa è proprio il Gruppo Armani, composto da familiari e dipendenti dello stilista: “In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia. Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l’ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del signor Armani, ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore."