“I imagined the Chatsubo in 1984. 41 year later, I opened the door. Neuromancer is in production”. Non è casuale che il primo teaser della nuova serie tv Neuromancer, l’adattamento prodotto da Apple Tv+ dell’omonimo romanzo-manifesto del cyberpunk di William Gibson, si apra sull’interno di un bar scuro, consunto, carico di energia notturna. E non è nemmeno una coincidenza che si tratti del bar Chatsubo di Chiba City, il dispositivo narrativo-architettonico cyberpunk per eccellenza, dove i confini tra lowlife e high tech si dissolvono nel bagliore dei neon.
Il più importante romanzo cyberpunk diventa una serie tv, iniziando dagli interni di un bar
Neuromante di William Gibson diventa una serie per Apple Tv+. Il frame del bar Chatsubo è un invito a entrare in un mondo sentimentale e speculativo, dove ogni angolo, ogni lampada al neon, racconta di cyberspazio tra solitudine e futuri allucinati.
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- Ilaria Bonvicini
- 04 luglio 2025
In questo brevissimo teaser di appena 26 secondi, Apple TV+ ci cala nel cuore pulsante dell’universo di Neuromancer, ossia un bar d’espatriati, rifugio di hacktivisti e cyborg; un hub d’accesso all’antropologia urbana di Chiba City, una città-babele che rispecchia la natura stratificata e ibrida del genere. L’architettura interna, dominata da superfici riflettenti, lanterne al neon e sedute modulari, rimanda ai quartieri densi e verticali di Tokyo e Shinjuku, luoghi reali e simbolici che Gibson aveva descritto come “paesaggi elettronici”.
Attraverso questa prima immagine, Apple TV+ lascia che siano le architetture degli spazi della solitudine coatta e dell’emarginazione a solleticare le nostre aspettative, ribadendo così il ruolo da protagonista dello spazio urbano nel destino dei personaggi e nella creazione di un’estetica intramontabile quanto riconoscibile. I neon tremolanti e l’atmosfera criptica suggeriscono infatti una modernità vissuta, non utopica, perfettamente in linea con l’impostazione critica che ha fatto la fortuna del genere cyberpunk.
E allora, questo ingresso nel bar assume un valore paradigmatico: il bar in quanto spazio di resistenza urbana, di scambi clandestini e alterità diventa l’archè dello spazio cyberpunk, il palcoscenico da cui partire. Il locale del Chatsubo è quindi solo apparentemente vuoto: è infestato di immagini e presenze, quelle plasmate della nostra mente e che, speriamo, potranno trovare finalmente corpo nella nuova serie di Neuromancer.