Coronavirus: le aziende italiane del design chiedono di ripartire

Le aziende della filiera legno-arredo vorrebbero riprendere la produzione al più presto: la richiesta per salvaguardare il settore. 

Per poter riprendere al più presto la produzione e salvaguardare il Made in Italy durante l’emergenza Coronavirus, il settore arredo e design aveva chiesto di anticipare al 14 aprile la riapertura delle fabbriche prevista per il 3 maggio dall’ultimo decreto ministeriale – riapertura che ad oggi non rientra ancora tra quelle consentite dal governo. La richiesta arriva tramite un “Design Manifesto” stilato e sottoscritto da B&B Italia, Bisazza, Boffi, Cappellini, Cassina, Flexform, Giorgetti, Molteni Group e Poltrona Frau dopo un tavolo di lavoro digitale.  Il gruppo di aziende spiega perchè ricominciare a produrre è importante e lo fa affrontando temi quali la salute, la necessità del lavoro e il ritorno alla normalità. La ripartenza, assicurano i brand della filiera Legno-Arredo, sarebbe graduale e controllata grazie a misure di sicurezza anti contagio disposte per i lavoratori, e garantirebbe allo stesso tempo ad un sistema di 20mila imprese attive e 130mila addetti di non rimanere impantanato. Nel documento si legge la richiesta di riattivazione della logistica e riapertura anche dei punti vendita, magazzini e cantieri edili: il ripristino, dunque, dell’intera filiera. Il rischio di una chiusura prolungata porterebbe ad una perdita del 20-30% del patrimonio industriale, ad un alto numero di disoccupati e ad una sconfitta in partenza con la concorrenza straniera – in particolare Germania e Scandinavia – che invece continua a produrre. 

Immagine di apertura: Konstantin Grcic, Soft Props per Cassina, 2017