Il Museo delle Storie di Bergamo presenta un nuovo progetto per la conservazione, lo studio e la valorizzazione della fotografia: presso il duecentesco Convento di San Francesco, nella città alta, sono infatti partiti i lavori per la realizzazione di un polo museale che conserverà il prezioso Archivio Fotografico Sestini. Si tratta di un patrimonio di 1.200.000 immagini, che il Museo ha raccolto in un secolo, grazie alle generose donazioni della Fondazione Sestini e di privati, che hanno riconosciuto nell’istituzione museale il custode a cui affidare le immagini della storia della città. Un'iniziativa importante, che arriva dopo il lancio di Archivi Fotografici, piattaforma voluta da Fondazione Fiera Milano, AFIP International e Triennale di Milano.
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L’Archivio Sestini è composto da raccolte variegate (stampe e negativi su pellicola e su vetro) prevalentemente legate a Bergamo, alla sua trasformazione urbana e alla sua storia: sono conservati fondi provenienti dal Museo del Risorgimento, raccolte di immagini appartenute a fotografi e collezionisti, servizi realizzati per la stampa locale e raccolte più specifiche, come il fondo Musitelli, incentrato sull’aviazione. Entro settembre 2018, grazie alla tradizione filantropica della città, l’ala ovest del chiostro del convento, un’area di 500 metri quadrati, sarà convertita in un sito conservativo climatizzato e dotato di attrezzature all’avanguardia nel campo dell’archiviazione digitale e delle tecnologie al servizio della fotografia. Roberta Frigeni, direttrice del Museo delle Storie di Bergamo, presenta entusiasta il progetto, iniziato nel 2006 e che vede finalmente la luce: “Le fotografie raccontano delle storie: per il Museo, è giunto il momento di aggiungere un ulteriore tassello e consolidare il ruolo narrativo insito nel suo nome”.
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Il nuovo polo ha l’ambizioso obbiettivo di diventare un centro di eccellenza per la conservazione della fotografia storica. Il progetto elaborato dal Museo mira al raggiungimento di tre obbiettivi strategici: la tutela del materiale originale in ambienti con livelli di umidità e temperatura idonei, la catalogazione di 195.000 immagini entro il 2020, portata avanti da sette professionisti coordinati dalla responsabile dell’archivio, Jennifer Coffani, e la valorizzazione del patrimonio, che si concretizzerà in un portale online aperto alla consultazione. Mostre, laboratori didattici, visite guidate, workshop faranno dell’archivio uno spazio vivo e partecipato.
Il Museo delle Storie di Bergamo è già proiettato verso il futuro, e annuncia l’acquisizione di nuove importanti donazioni: la collezione sarà infatti arricchita da 500.000 immagini dell’archivio di Pepi Merisio, uno dei più grandi fotografi e fotoreporter italiani del Novecento, che troveranno collocazione nei nuovi depositi.
