Monaco. La mobilità africana vista da una prospettiva positiva

L’Architekturmuseum di Monaco mette in luce l’impatto dell’im/migrazione sui paesaggi e le architetture urbane africane.

In programma presso l’Architekturmuseum di Monaco di Baviera fino al 19 agosto 2018, la mostra “African Mobilities” curata da Mpho Matsipa analizza il rapporto tra architettura e migrazioni in Africa. Con il sottotitolo provocatorio “questa non è una mostra di campi profughi”, il progetto vuole andare oltre l’idea semplicistica della mobilità africana intesa solamente come gruppi di profughi che fuggono dal continente.

Dall’architettura utopica alle questioni urbanistiche, l’esposizione non guarda quindi solo alle migrazioni umane, ma anche a quelle delle idee, delle storie, dei linguaggi estetici e delle risorse. Così da mappare la maniera in cui “gli africani provenienti da diverse località si immaginano e contrattano spazi di possibilità”, sottolinea Matsipa.

Simba Mafundikwa, Afroimaginaries. Mostra “African Mobilities”, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018
Fig.1 Joel Ongwech Doreen Adengo, Elvis. Mostra “African Mobilities”, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018
Fig.2 Niamey 2000, foto Mariam Kamara. Mostra “African Mobilities”, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018
Fig.3 Olalekan Jeyifous, Shanty Megastructure. Mostra “African Mobilities”, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018
Fig.5 Oluwapelumi Edwin, Makoko Canal. Mostra “African Mobilities”, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018
Fig.6 “African Mobilities”, vista dell’allestimento, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018. Foto Laura Trumpp
Fig.7 “African Mobilities”, vista dell’allestimento, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018. Foto Laura Trumpp
Fig.8 “African Mobilities”, vista dell’allestimento, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018. Foto Laura Trumpp
Fig.9 “African Mobilities”, vista dell’allestimento, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018. Foto Laura Trumpp
Fig.10 “African Mobilities”, vista dell’allestimento, Architekturmuseum, Monaco di Baviera, 2018. Foto Laura Trumpp

Ambientate nell’allestimento giocoso, fatto di colori e forme geometriche, pensato da Wolff Architects, le opere esposte spaziano dall’indagine fotografica dell’artista congolese di base a Bruxelles Sammy Baloji, al progetto urbanistico Beyond Entropy Angola di Paula Nascimento e Stefano Rabolli Pansera. Quest’ultimo – presentato per la prima volta alla 13ª Biennale di Architettura di Venezia nel 2012 – esplora il tessuto urbano di Luanda in Angola, proponendo la creazione di un giardino funzionale – anche definito “terreno energetico comune” – da mettere a disposizione della popolazione per la produzione di cibo e biomassa, ma utile anche come filtro naturale per le acque reflue.

Più che una semplice mostra di architettura, “African Mobilities” è un laboratorio che ha per obiettivo la “generazione di conoscenze e riflessioni inedite e alternative”, spiega Matsipa. Pensato come una vera e propria piattaforma pedagogica mobile, il progetto va perciò oltre i confini del museo e propone workshop con creativi di orizzonti e provenienze geografiche diversi – come lo scrittore nigeriano Wale Lawal, l’artista newyorkese Olalekan Jeyifous e l’architetto ugandese Doreen Adengo.

  • African Mobilities
  • Mpho Matsipa
  • Architekturmuseum der Technischen Universität München
  • fino al 19 agosto 2018
  • Barer Str. 40, Monaco di Baviera