Torino. L’occhio magico di Carlo Mollino

Il Centro Italiano per la Fotografia a Torino ospita la retrospettiva più grande e completa realizzata ad oggi dedicata all’architetto e fotografo italiano Carlo Mollino.

Ha inaugurato da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, lo spazio espositivo ed osservatorio torinese dedicato alla fotografia nazionale e internazionale, “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973”, la retrospettiva più grande e completa realizzata ad oggi dedicata all’architetto e fotografo italiano Carlo Mollino. Curata da Francesco Zanot, la mostra ripercorre cronologicamente l’intera produzione fotografica dell’artista – dai primi esperimenti con le immagini d’architettura realizzate negli anni Trenta fino alle Polaroid degli ultimi anni della sua vita – e si ripropone di approfondire la straordinaria complessità e fecondità della sua riflessione sulla fotografia.

Carlo Mollino, Mimì Schiagno, 1952-1960 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Italo Cremona, Ritratto di Carlo Mollino attraverso il piano in cristallo della mensola d’ingresso in Casa Miller, Torino 1936 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Casa Devalle, Torino 1939-1940. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Prototipo in legno delle posate disegnate per la Reed & Burton, 1950. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino e Riccardo Moncalvo, La Società Ippica Torinese da corso Dante, fotomontaggio, 1941. Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino e Riccardo Moncalvo, Casa del Sole, Cervinia, fotomontaggio, 1955 c. Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Troupe acrobatica in Piazza Vittorio Veneto a Torino, 1934 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), 1956-1962 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Lina Suwarowski ritratta in Casa Miller, Torino, 1936-1939 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Convalescente, 1936-1939 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Scalpo, 1936-1939 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), Polaroid, 1962-1973. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), 1956-1962 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), 1956-1962 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), 1956-1962 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Ritratto (senza titolo), s.d. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino in aereo, 1950-1960 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino
Carlo Mollino, Leo Gasperl, anni ’40. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino

Superando qualsiasi tentativo di classificazione, incompatibile con la stessa natura molteplice e sfaccettata dell’opera di Carlo Mollino, “L’occhio magico di Carlo Mollino. Fotografie 1934-1973” mira invece a raccontare il rapporto intimo tra Mollino e la fotografia, e si costituisce di un percorso di oltre 500 immagini tratte dall’archivio del Politecnico di Torino, suddivise qui in quattro sezioni tematiche:  “Mille case”, “Fantasie di un quotidiano impossibile”, “Mistica dell’acrobazia“ e “L’amante del duca.”

Carlo Mollino, Stazione-albergo al Lago Nero, Sauze d’Oulx, 1947 c. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino

Uno tra gli architetti italiani più noti e celebrati del Novecento, Mollino (1905-1973) ha da sempre riservato alla fotografia un ruolo duplice, considerandola sia un forte mezzo espressivo che un’indispensabile strumento di documentazione e archiviazione del proprio lavoro e del proprio quotidiano. La scelta di lavorare in bianco e nero o a colori, di impiegare tecniche differenti – dal negativo su lastra a quello su pellicola, fino all’uso della polaroid per gli scatti più privati – e ancora l’ampia varietà dei soggetti fotografati testimoniano l’atteggiamento di costante ricerca e curiosità dell’artista oltre che il suo vivo interesse per la fotografia in ogni sua forma ed espressione. Gli still-life di oggetti domestici, le immagini d’architettura, le istantanee di scene quotidiane o di viaggi, i fotomontaggi e le composizioni enigmatiche d’ispirazione surrealista, le fotografie dedicate alla passione di Mollino per il volo, le automobili e lo sci e, ancora, i ritratti femminili e di sciatori che celebrano il tema del corpo e della posa: l’esposizione costituisce un tentativo unico e prezioso di raccontare la complessità della produzione fotografica molliniana.

In apertura: Carlo Mollino e Riccardo Moncalvo, Società Ippica Torinese, fotomontaggio, 1941. Courtesy Politecnico di Torino, sezione Archivi biblioteca Roberto Gabetti, Fondo Carlo Mollino

  • L’occhio magico di CARLO MOLLINO.Fotografie 1934-1973
  • Carlo Mollino
  • CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
  • Francesco Zanot
  • 18 gennaio – 13 maggio 2018
  • via delle Rosine 18, Torino