Da qualche giorno, una colata di vernice rosso sangue ricopre la piattaforma offshore Skiff di Shell nel Mare del Nord. L’installazione, intitolata Butchered è la nuova opera del celebre artista Anish Kapoor e allo stesso tempo un gesto di protesta contro l’impatto climatico dell’industria del gas e la necessità urgente di una transizione energetica. La tela, di 12 x 8 metri, è stata realizzata con 1.000 litri di liquido rosso che formano un’ampia macchia cremisi, simbolo delle profonde ferite inflitte dai combustibili fossili al pianeta e alle persone.

È la prima volta al mondo che un’opera d’arte viene posizionata su una piattaforma attiva per combustibili fossili.

Kapoor, noto per il suo lavoro su colore e materia, trasforma l’infrastruttura industriale in un luogo di critica politica e visiva, usando la vernice come linguaggio diretto. L’artista non è nuovo a iniziative simili: nel 2019 aveva chiesto alla National Portrait Gallery di Londra di interrompere i legami con BP e oggi aderisce al Polluters Pay Pact, iniziativa globale di Greenpeace che sollecita i governi a far pagare ai grandi inquinatori i danni climatici.

L’opera è stata installata dagli attivisti di Greenpeace, che da anni denunciano la responsabilità di Shell. Secondo l’associazione, solo quest’anno la compagnia ha previsto 700 nuovi giacimenti di petrolio e gas, la cui estrazione comporterebbe l’emissione di 10,8 miliardi di tonnellate di CO₂, pari al 5% del budget globale di carbonio ancora disponibile, causando danni climatici stimati in almeno 1,42 trilioni di dollari, mentre la società continua a generare profitti miliardari e a pagare tasse minime nel Regno Unito.

Il “sangue” usato per Butchered è composto principalmente da acqua di mare, con polvere di barbabietola, granuli di caffè decaffeinato biologico e un colorante biodegradabile a base alimentare, atossico e rapidamente dispersibile.