Nel cuore dell’Avana, Cuba, Infraestudio ha tracciato traccia con delicatezza una nuova tacca nella linea del tempo di una dimora nobiliare del XIX secolo, da tempo in disuso e in rovina, e riconvertita dal progetto in un centro d’arte contemporanea.
In coerenza con il naturale processo trasformativo di ogni organismo plasmato dalla storia, lo studio legge e accoglie le irregolarità e le imperfezioni dell’edificio, ponendo un argine al solo processo degenerativo prodotto dall’incuria: stratificazioni di colore sfumate e a volte appena percettibili, patine murarie e finiture incoese, tracce di umidità e lesioni vengono ripulite, riparate e preservate come elementi di forte connotazione espressiva.
Se pochissimi sono i gesti ex novo (il lucernario, che inonda di luce naturale gli ambienti centrali, e la nuova scala in cemento grezzo che conduce dal giardino al tetto), il progetto si concentra su un meticoloso labor limae nella rilettura di elementi e materiali recuperati dal cantiere e reimpiegati nelle ricuciture delle parti lacunose, secondo un approccio che evidenzia l’intervento contemporaneo, in sottile contrasto con il contesto: dal legno dei soffitti reimpiegato per riparare le finiture lignee, di trama e cromia diversa, ai pezzi caduti del tetto reimpiegati come pietre nel giardino, alla finitura rossastra (ottenuta polverizzando i mattoni dei muri crollati) che ricopre i nuovi muri e le lesioni di quelli esistenti, lasciando la percezione di ciò che non c’è più.
Nel frattempo, in nove anni di lavori, nuove tracce e sedimentazioni hanno hanno iniziato ad apparire sulle murature, sottolineando un approccio culturale che rinuncia a congelare il naturale scorrere del tempo, accolgiendone al contrario il flusso e trasformandolo in plusvalore.
- Gruppo di progetto:
- Anadis González, Fernando Martirena, David Medina
- Cliente:
- Línea Arte Contemporaneo
- Ingegneria:
- Alejandro Silva
