50 anni in 50 minuti

La proiezione web del film “B&B Italia. La poesia nella forma. Quando il design incontra l’industria” è un’occasione per immergersi in mezzo secolo di avventura progettuale.

Il fondatore di B&B Italia, Piero Ambrogio Busnelli (in primo piano) con Antonio Citterio negli anni Settanta
L’anno appena trascorso è stato di certo particolare per un marchio di riferimento del design italiano e internazionale come B&B Italia.
Fondata il 13 aprile del 1966, l’azienda si avvia verso la conclusione del suo 50° anniversario di vita: un’occasione preziosa che le ha consentito di diffondere nel mondo la propria storia e valori grazie a un road-show di eventi focalizzati su tre importanti progetti dalla forte capacità narrativa, integrati e complementari tra loro.
Piero Ambrogio Busnelli (in primo piano) con Antonio Citterio negli anni Settanta
Qui sopra: La campagna di Oliviero Toscani per la collezione Le Bambole, disegnata da Mario Bellini nel 1972. In apertura: Il fondatore di B&B Italia, Piero Ambrogio Busnelli (in primo piano) con Antonio Citterio negli anni Settanta

Alla presentazione del libro La lunga vita del design in Italia. B&B Italia 50 anni e oltre, curato da Stefano Casciani, e della mostra “B&B Italia/The perfect density” si aggiunge il film-documentario “B&B Italia. La poesia nella forma. Quando il design incontra l’industria”, già proiettato in oltre 30 eventi speciali e dal prossimo 13 aprile (come detto, una data fatidica) visibile anche sul sito www.bebitalia.com.

Nato dall’incontro e dal lavoro con 3D Produzioni/Sky Arte HD e curato da Didi Gnocchi, il film documentario è rivolto a un pubblico ampio, non solo settoriale, e intende avvicinare gli appassionati e gli addetti ai lavori a una vicenda unica, con un linguaggio narrativo coinvolgente, dove emerge sempre, dietro alla storia dell’azienda, quella degli uomini.

Naoto Fukasawa, Grande Papilio per B&B Italia, 2009
Naoto Fukasawa, Grande Papilio per B&B Italia, 2009
“Questo film, unito al libro e alla mostra – precisa Fiorella Villa, Global Communications Director di B&B Italia – scandisce un nuovo approccio sistemico alla comunicazione dell’azienda, mettendo in scena un mondo che va ben oltre il semplice resoconto sulle caratteristiche del prodotto e  illustrando invece il contesto all’interno del quale ciascun progetto ha preso forma e ha assunto valore. Il risultato di questo approccio è un progetto audiovisivo originale, che non racconta solo la storia di B&B ma delle origini stesse del design italiano”.
L’iconica Serie Up, design Gaetano Pesce, 1969. Photo Klaus Zaugg
L’iconica Serie Up, design Gaetano Pesce, 1969. Photo Klaus Zaugg
Il documentario ripercorre così l’avventura umana e imprenditoriale del fondatore Piero Ambrogio Busnelli, la realtà di B&B Italia oggi e il suo sguardo rivolto al futuro. Innovazione, tecnologia e processo industriale all’avanguardia (B&B Italia è ancora l’unica azienda a produrre in autonomia imbottiti in poliuretano schiumato a freddo in stampi, tecnologia messa a punto dall’azienda per prima nel settore dell’arredamento, nel 1966), 50 anni di storia raccontati in 50 intensi minuti ricchi di interviste, immagini e suggestioni. Progetti e prodotti si susseguono con ritmo incalzante, abbracciando filosofie progettuali diverse per cultura e geografia.
Giorgio Busnelli, amministratore delegato di B&B Italia
Giorgio Busnelli, amministratore delegato di B&B Italia e voce narrante del film-documentario
Questa storia imprenditoriale unica e appassionante viene raccontata in prima persona da Giorgio Busnelli, figlio del fondatore, con interventi di designer e architetti di fama internazionale quali Antonio Citterio, Renzo Piano, Mario Bellini, Gaetano Pesce, Patricia Urquiola, Pierluigi Cerri, Vincent Van Duysen, Jay Osgerby, Doshi Levien, Jeffrey Bernett, oltre che di Deyan Sudjic, Direttore del Design Museum di Londra.

 

Un fil rouge segna la continuità del racconto filmico: la passione e la determinazione ad andare oltre la sterile celebrazione di una forma, alla ricerca di soluzioni estetiche concrete, ma fortemente evocative e autentiche, forti di una solida cultura industriale, di un consistente know-how e di una visione internazionale. Perché “quando il design incontra l’industria”, il risultato è ogni volta sorprendente.

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