Mark Handforth: Smoke

Presentate al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova le sculture di Mark Handforth sono insieme serie e ironiche, ludiche e formali, monumentali e melanconiche.

Mark Handforth, MoCA, 2008, Miami
Villa Croce presenta “Smoke” di Mark Handforth, una mostra che riunisce opere già esistenti e nuovi lavori, creati in risposta agli ambienti del Museo. L’artista americano si è distinto a livello internazionale per la creazione di sculture pubbliche di grandi dimensioni che nascono dal confronto con le proporzioni stranianti delle metropoli americane e con gli elementi minori del paesaggio urbano quali segnali stradali, panchine, e impianti d’illuminazione pubblica.
Mark Handforth, Capricorno, Galeria Franco Noero, 2013, Torino
Top: Mark Handforth, MoCA, 2008, Miami. Above: Mark Handforth, Capricorno, Galeria Franco Noero, 2013, Torino
 Il titolo della mostra nasce proprio dalla fascinazione dell’artista per la resa grafica della parola “smoke” (fumo) nella segnaletica stradale americana. Per Mark Handforth, Smoke è insieme parola, segno e indicazione di una condizione ambientale offuscata che determina la dissoluzione della forma e il movimento dei contorni.
Mark Handforth, Saffron Star, 2013, Governors Island, New York
Mark Handforth, Saffron Star, 2013, Governors Island, New York
Alterando i materiali e i rapporti di scala di oggetti ordinari e consueti, l’artista sviluppa una ricerca scultorea che è insieme seria e ironica, ludica e formale, monumentale e melanconica. L’intervento dell'artista sui segni e i simboli del quotidiano, genera un repertorio di oggetti dilatati, spesso dotati di una fisicità irruente e di una impetuosa carica vitale, dai quali fluiscono libere associazioni mentali e una molteplicità di interpretazioni poetiche e irreverenti della realtà.
Mark Handforth, Twisted Lampost Star, 2012, Porte de Bagnolet, Paris
Mark Handforth, Twisted Lampost Star, 2012, Porte de Bagnolet, Paris
Attraversato da continue allusioni all’estetica Pop e Minimal, il lavoro di Handforth declina il rigore di forme plastiche astratte all'interno di una dimensione figurativa immediata e riconoscibile nella quale convivono oggetti prosaici e icone universali. L’ingrandimento delle proporzioni e l’accentuata distorsione degli oggetti quotidiani trasformano radicalmente il rapporto fra lo spettatore e l’opera, mentre lo spazio in cui le sculture sono collocate viene travolto dalla loro una potente energia plastica.
Mark Handforth, Electric Tree, 2011, Griffin Park, Miami
Mark Handforth, Electric Tree, 2011, Griffin Park, Miami
Per la mostra a Villa Croce, l’artista reinterpreta l’architettura e gli spazi dell’edificio neoclassico creando una surreale successione di lampioni contorti, mandala fluorescenti fatti di neon, enormi ‘grucce’ deformate e grandi stelle ammaccate che scandiscono un percorso narrativo caratterizzato dalla tensione dinamica tra forme organiche e geometriche, fra concetti d’immanenza e di cambiamento, di naturale e di artificiale, di astrazione e rappresentazione simbolica.
Mark Handforth, The Excentric Circle, 2015, The Modern Institute, Glasgow
Mark Handforth, The Excentric Circle, 2015, The Modern Institute, Glasgow

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