Da Mies a Ruegenberg

Il Padiglione Barcellona di Mies van der Rohe torna a Bologna con una raccolta di materiali d’archivio che ne raccontano la lunga e affascinante storia, iniziata nel 1929.

Cartolina di Sergius Ruegenberg a Mario Ciammitti. Caricatura di Mies Van Der Rohe a opera di Ruegenberg

ABC presenta a Bologna i disegni inediti disegni del Padiglione Barcellona, realizzato da Mies van der Rohe per rappresentare la Germania all’Esposizione Universale del 1929.

La mostra racconta l’affascinante storia dei disegni originali di Mies van der Rohe, andati perduti a causa dei bombardamenti che nel 1945 hanno raso al suolo Berlino e pazientemente ridisegnati a memoria dall’assistente di Mies van der Rohe alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Studio iniziale di Mies va der Rohe per una possibile planimetria del padiglione con vasca e piedistalli per statue
In apertura: Cartolina di Sergius Ruegenberg a Mario Ciammitti. Caricatura di Mies Van Der Rohe a opera di Ruegenberg. Sopra: Studio iniziale di Mies van der Rohe per una possibile planimetria del padiglione con vasca e piedistalli per statue
Sergius Ruegenberg, l’assistente, è la figura chiave di questa storia, non solo perché grazie alla sua iniziativa oggi è possibile avere i prospetti architettonici prossimi agli originali, ma anche perché fu l’unica persona designata da Mies van der Rohe, come testimonia una missiva esposta in mostra, autorizzata a essere Direttore dei lavori qualora ci fosse stata una ricostruzione del Padiglione.
Grazie alla volontà di Giorgio Trebbi di Oikos sono state avviate le ricerche in Germania di Mario Ciammitti – a cui fu affidata nel 1977 la ricerca dei materiali e dei documenti relativi al Padiglione originario – e gli scambi con Hans Maria Wingler, all’epoca Direttore dell’archivio Bauhaus a Berlino, e con Ruegenberg, che nel 1983 dona a Ciammitti i propri disegni.
Schizzo di Mies van der Rohe: prospettiva di interno, esile pilastro, unico elemento portante, separazione tra struttura e forma
Schizzo di Mies van der Rohe: prospettiva di interno, esile pilastro, unico elemento portante, separazione tra struttura e forma
Oggi, nonostante il Padiglione non abbia visto la luce nella terra felsinea, a seguito della volontà dei Reali di Spagna di realizzarne una copia, tra il 1983 e il 1986, nella città di Barcellona, facendo riferimento al materiale fotografico d’archivio, il lavoro filologico di Mario Ciammitti permette di mostrare un pezzo di storia che inizia nel 1929, attraversa il Novecento, passando per la Seconda Guerra Mondiale, e giunge a Bologna nei primi anni Ottanta.
La mostra curata da Alice Zannoni, e con l’allestimento progettato da Fausto Savoretti, espone il materiale dell’archivio di Mario Ciammitti, che si compone di disegni, fotografie e corrispondenze.
Grazie al contributo di Gianpaolo Gazziero e Knoll, che hanno sposato il progetto espositivo, sarà possibile ammirare anche la poltrona e lo sgabello Barcellona, progettati da Mies van der Rohe per il Padiglione Barcellona e concepiti come luogo di riposo per il Re e la Regina di Spagna.
Mies Van Der Rohe al centro della foto con i suoi collaboratori durante il tracciamento dell'edificio nel 1929
Mies Van Der Rohe al centro della foto con i suoi collaboratori durante il tracciamento dell'edificio nel 1929

fino al 24 ottobre 2015
Il Padiglione Barcellona a Bologna
Una storia di disegni da Mies van der Rohe a Ruegenberg

a cura di Alice Zannoni
allestimento di Fausto Savoretti
materiale proveniente dall’archivio di Mario Ciammitti
ABC
Via Alessandrini 11, Bologna

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram