La mostra GAUD di quest’anno ha raggruppato i progetti dello scorso anno in una grande installazione pensile. La raccolta del lavoro prende la forma di un campo di pannelli sospesi che sono stati ruotati proprio per formare un catalogo spaziale del lavoro. I pannelli vengono ruotati in modo da rivelare e allo stesso tempo oscurare i lavori mentre i visitatori si muovono nello spazio, creando un effetto tridimensionale lenticolare.
La rotazione di ogni pannello è tenuta in posizione tramite un disco tagliato a controllo numerico, due stringhe e un peso che mantiene il pannello allineato. La forma complessiva del pezzo prevede delle cavità che permettono ai visitatori di esplorare i lavori e osservare i modelli sottostanti. Questi sfalsamenti, oltre a sottolineare la forza di gravità che domina l’installazione, consente anche ai visitatori di immergersi tra pannelli.
Questo modello aiuta a produrre un filtro visivamente dinamico dell’installazione, che si anima quando ci si sposta, ma inquadra anche i progetti in due modi: rappresenta la sana vivacità presente a scuola e nel lavoro, incarnando la natura sperimentale della scuola che influenza e collega il percorso formativo; le ancore del curriculum, dello studio e della metodologia agiscono come campi magnetici che orientano il lavoro in modi diversi, offrendo una estrema varietà di direzioni.
L’installazione si compone di oltre 800 pannelli tagliati al laser, assemblati e rivestiti con le immagini tagliate su misura. Tutti i dettagli utilizzati per creare il grande volume sono stati realizzati a partire da parti piane tagliate al laser o prodotti tramite macchine a controllo numerico.
GAUD 2015, New York
Professori: Michael Szivos con Ryan Whitby
Design Team: Elisa Yi Feng, Zachary Grzybowski, Jeremy Hill, Eunmee Hong, Sasimanas Hoonsuwan, Wooseong Kweon, Maria Nikolovski, Danica Selem, Milad Showkatbakhsh. T. Craig Sinclair, Emily Walek