Il nome del marchio, dietro cui si cela la fotografa di moda Alice Schillaci, è un omaggio al Giappone e a un termine caro a Munari: asobi, gioco disinteressato per il piacere del fare.
Nasce nel segno del gioco, anche la serie di piatti Stereotypism. Realizzati in ceramica rivestiti di maiolica e prodotti a Nove (Vicenza) da artigiani esperti, i piatti sono stati decorati secondo un progetto affidato a due artisti contemporanei: Lucio Bolognesi per il motivo figurativo che rappresenta la mano chiusa nel gesto interrogativo tipicamente italiano, e Martina Merlini che ha invece realizzato i sei motivi astratti che si accompagnano ai primi con rigorosa coerenza di stile e colore.
L’allestimento è stato realizzato in collaborazione con l’artista cinese Mi Dong e l’architetto Paolo Ceresatto che ha collaborato alla realizzazione delle strutture espositive, la madia e il piano cucina.
Galleria
Stereotypism
Design: Casalinghe di Tokyo
14–19 aprile 2015
Residenze Litta
corso Magenta 24/A, Milano
