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Stefano Belingardi
#32 Il giovane milanese Stefano Belingardi si presenta al SaloneSatellite con tre sedute e un tavolino che giocano con spigoli vivi e linee spezzate. #salone2015
Tre i progetti di Stefano Belingardi per il SaloneSatellite: la chaise longue Analysis parte dallo studio della tipica seduta utilizzata nella terapia psicologica. Alla curva morbida e ondulata in pelle scura si contrappone una struttura portante in ferro caratterizzata da spigoli vivi e linee spezzate.
Kulla nasce dalla volontà di creare un’onda tridimensionale. Lo spessore minimo e l’estesa superficie sono consentiti dall’utilizzo di fibre di carbonio. Kulla inverte il principio classico di poltrona eliminando le gambe d’appoggio e posandosi direttamente a terra con il supporto di un impercettibile perno metallico che le conferisce stabilità e ne consente la rotazione a 360°.
In apertura: Stefano Belingardi, Domus Domino. Sopra: Stefano Belingardi, Analysis
Il concetto dello sgabello Karta si basa sull’assemblaggio di un pattern triangolare la cui superficie richiama la malleabilità di un tessuto. L’unione delle componenti definisce una geometria salda e netta. L’insieme dei triangoli, segnati attraverso angoli scavati e linee spezzate, accentua lo spessore della struttura. La base in legno riciclato multistrato permette diversi tipi di finitura e la verniciatura attribuirà allo sgabello l’effetto di legno nudo. Karta, nel processo di smontaggio, si piega su se stesso come un foglio reinterpretando il concetto di origami.
Domus Domino si ispira in chiave contemporanea al sistema strutturale della Maison Domino di Le Corbusier. Si propone come un edificio in scala ridotta, concepito come un elemento flessibile. Il dinamismo dei piani viene interrotto da linee guida verticali. Il contrasto materico tra struttura statica e superfici scorrevoli conferisce elasticità di movimento e una variabile sovrapposizione di piattaforme sfalsate.