Ágústa Sveinsdóttir: Dust

Ágústa Sveinsdóttir ha progettato Dust, una collezione di gioielli che permette a chi la indossa di sperimentare i temi della trasformazione e della disgregazione.

Ágústa Sveinsdóttir: Dust
Tutto ciò che esiste nel mondo è legato al processo di nascita, decadimento e scomparsa. È un percorso che accomuna qualsasi organismo o corpo che esiste in natura. Ispirata alla tradizione dei dipinti dedicati al tema della Vanitas, la collezione Dust è un richiamo alla transitorietà di tutte le preoccupazioni terrene, tradotta nel punto di vista del design.
Questa ideologia ha portato a esplorare come rompere le tradizioni e creare nuovi modi di utilizzo dei materiali. Si tratta di una riflessione sul valore del materiale, una contemplazione sulla costante trasformazione della materia. Vorremmo che tutto fosse sempre impeccabile, mentre in realtà tutto è polvere o lo diventa nel tempo. È possibile usare materiali che sono sempre stati considerati niente più che inutile sporcizia?
Ágústa Sveinsdóttir, Dust
Ágústa Sveinsdóttir, Dust
La polvere è il risultato finale della disintegrazione. È ovunque, sempre presente, una sostanza composta di minuscole particelle di materia. Si tratta di una miscela di materiale di origine sia organica che inorganica: è tutto eppure, metaforicamente, è l’incarnazione del nulla. È una materia che viene spesso trascurata, che la maggior parte di noi considera niente più che un inconveniente antiestetico, una presenza banale di cui l’uomo cerca costantemente, ma inutilmente, di sbarazzarsi.
Per trovare la polvere, la designer ha esplorato luoghi abbandonati dall’uomo, dove la natura ha preso il sopravvento, raccogliendo granelli di polvere negli angoli delle fattorie abbandonate sparse nella campagna islandese.
La forma dei gioielli Dust deriva da queste fattorie abbandonate: la polvere viene valorizzata usando un adesivo biodegradabile, che la trasforma in un rivestimento per gli anelli e i bracciali. Con il tempo tale rivestimento si degrada rivelando la struttura sottostante, una sorta di scheletro artificiale: una celebrazione della fragile bellezza che il tempo e l’uso conferiscono ai materiali.
Dust fa parte della serie di progetti Spiritualism, Craft and Waste realizzata dai laureati del Product Design Department dell’Iceland Academy of the Art. La collezione nasce da uno studio del ruolo contemporaneo del designer, da un’attenzione alla questione del “perché?” piuttosto che del “come?”. Si tratta di una ridefinizione e rivitalizzazione dei valori moderni: anziché concentrarsi esclusivamente sulla realizzazione di prodotti commerciali, i progettisti dovrebbero mettere in discussione l’impatto del proprio lavoro sui diversi ecosistemi.

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