Collishaw a Polignano

La Fondazione Museo Pino Pascali ospita una mostra dell'artista inglese Matt Collishaw, vincitore quest'anno del Premio Pascali.

Raffinato intellettuale, Collishaw concentra la sua poetica sulle infinite possibilità percettive dell’immagine, utilizzando vari medium come la fotografia, la scultura, il video e le installazioni. Esponente della Young British Art, Mat Collishaw introduce lo spettatore all’interno di uno scenario visivo multipercettivo e sensoriale nel quale convivono la vita e la morte, la caducità e la vanitas, intesa come riflessione dell’artista sull’effimera condizione dell’esistenza.

In apertura: The Crystal Gaze N. 1, 2012, dettaglio. Foto lenticolare, specchio, luci led, cornice in resina, 56x46 cm. Courtesy Galleria Raucci/Santamaria. Fotografia E. Velo; qui sopra: dalla serie Last Meal on Death Row, a sinistra Louis Jones Junior, a destra Velma Barfield, 2012. Stampa digitale su pergamena di capra. Courtesy l'artista

Alla Fondazione Museo Pino Pascali sono esposte una ventina di opere che ripercorrono la produzione più significativa di Mat Collishaw, dal 1998 al 2012. Fotografie, video, opere in 3D e una grande installazione ambientale site-specific, che cambia la percezione dello spazio nel salone centrale del museo rendendolo sacrale e mistico, compongono la mostra.

La maestosa e virtuale proiezione dell’opera l’Isola dei Morti di Böcklin tende a instaurare un rapporto misterioso e romantico con l’Isola dell’Eremita visibile al di là della vetrata del museo. Le due isole, la prima virtuale, l’altra reale, nella doppia visione e interpretazione dell’artista, diventano simbolo di un approdo senza tempo e senza confini. Nella video-installazione di Collishaw la luce passa dal crepuscolo all’alba e mai come in questo caso la natura e l’artificio si confrontano e dialogano tra loro.

The dead wood, 2010. Corian, acrilico, acciao, luci, circuito elettrico, 222,5x151x15 cm. Courtesy Galleria Raucci/Santamaria, Napoli.
Fotografia E. Velo

E ancora il tempo e la luce sono protagonisti dell’altra conturbante video-installazione The end of Innocence dedicata al celebre ritratto di Papa Innocenzo X di Velasquez, reinterpretato successivamente da Francis Bacon. Un’operazione complessa di metalinguaggio che mette in luce la forza del potere velata dall’angoscia. In mostra altre opere fotografiche dedicate alla vanitas e altre tridimensionali come The idolator, dedicato a J.B. Chardin.

Mat Collishaw
Fondazione Museo Pino Pascali

in collaborazione con Galleria Raucci / Santamaria, Napoli
fino al 15 settembre
Polignano a Mare, Bari