Allo scorso Salone del Mobile, bulthaup ha riproposto un ormai classico cavallo di battaglia, il sistema b3. Presentato per la prima volta nel 2004, con gli anni b3 è stato e ampliato nei materiali e nelle finiture, e ora anche ricombinato in un paesaggio-cucina inconsueto: il piano di cottura è più in basso rispetto al lavello; mentre il piano di lavoro, ancora più basso, può essere usato come seduta. l'allestimento aveva lo scopo di mostrare al meglio la filosofia dell’azienda tedesca, come ci ha spiegato il CEO di bulthaup Marc O. Eckert: “Quello che mostriamo qui non è soltanto un prodotto, ma anche una filosofia, un paesaggio diverso: lo stato dell'arte di bulthaup”.

Già da tempo, la cucina bulthaup non è più chiusa tra quattro mura e sconfina nel living, seguendo l’ispirazione di Otl Aicher, co-fondatore della Scuola di Design di Ulm, che sosteneva: “Una cucina davvero valida va al di là della separazione tra living e cucina”.

“Ci sono quattro funzioni base in una cucina: acqua, fuoco, conservazione e preparazione. Queste funzioni possono essere nascoste dietro una parete o, in alternativa, si può eliminare la divisione per provare a reinventare la cucina. In questo allestimento mostriamo diverse prospettive: si può avere un piano di lavoro a una normale altezza accanto a un mobile contenitore basso, su cui sedersi e fare conversazione”, prosegue Eckert.

Con l’obiettivo di dimostrare il potenziale di un sistema cucina flessibile e dinamico, bulthaup ha presentato inoltre un collage di diversi elementi del sistema b3, realizzati in colori e materiali diversi  – come il cemento, la pietra, piastrelle dipinte a mano e listoni in legno vissuto – posizionati a diversi livelli.

Conclude Eckert, “bulthaup offre qualità elevata, design senza tempo e perfetta ingegnerizzazione. Ma le persone si aspettano di più. Qualcosa che va al di là del prodotto. I clienti vogliono autenticità e sensualità, perché la cucina è diventata il cuore della casa. Nel sistema b3 è l’essere umano a dettare le regole del living, assecondando le proprie esigenze. È possibile mostrare vecchi oggetti, che svelano dettagli di un individuo. Combinando un piano in acciaio con un pavimento in legno vecchio di 400 anni proveniente dalla Russia abbiamo creato quello che i giapponesi chiamano wabi-sabi, la bellezza che nasce dall’imperfezione. Quando combini qualcosa di perfetto con qualcosa di imperfetto quello che ottieni è pura bellezza”.