Biennale d’Arte: Leoni d’oro

Leone d’oro all’Angola per "la riflessione sulla complessità della nozione di sito"; e a Tino Sehgal, miglior artista, per “il lavoro che apre i confini delle discipline artistiche”.

La Giuria della 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia presieduta da Jessica Morgan (Gran Bretagna) e composta da Sofía Hernández Chong Cuy (Messico), Francesco Manacorda (Italia), Bisi Silva (Nigeria) e Ali Subotnick (Stati Uniti), ha deciso di attribuire il Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale al padiglione dell’Angola con il progetto “Luanda, Encyclopedic City” di Edson Chagas, curato da Beyond Entropy (Paula Nascimento, Stefano Rabolli Pansera), Jorge Gumbe a Palazzo Cini. Questa la motivazione: “la capacità dei curatori e dell’artista di riflettere sull’inconciliabilità e complessità della nozione di sito”.

In apertura: il team dell'Angola, Leone d'oro per la miglior partecipazione nazionale. Qui sopra: Tino Sehgal, Leone d'oro, come miglior artista. Photo Italo Rondinella

Il Leone d’oro per il miglior artista della mostra “Il Palazzo Enciclopedico” è stato assegnato a Tino Sehgal (Gran Bretagna, 1979; Padiglione Centrale, Giardini) per “l’eccellenza e la portata innovativa del suo lavoro che apre i confini delle discipline artistiche”.

Camille Henrot premiata con il Leone d'argento. Photo Italo Rondinella

Il Leone d’argento per un promettente giovane artista è andato all’artista francese Camille Henrot 
(1978), in mostra alle Corderie, Arsenale per “aver contribuito con un nuovo lavoro capace di catturare in maniera dinamica e affascinante il nostro tempo”.

Da sinistra: Massimiliano Gioni, Sharon Hayes, menzione speciale, e il presidente della Biennale Paolo Baratta. Photo Italo Rondinella

La Giuria ha inoltre deciso di assegnare quattro menzioni speciali. A Sharon Hayes (USA, 1970; Corderie, Arsenale) per “la spinta a ripensare l’importanza dell’alterità e la complessità delle negoziazioni tra la sfera personale e quella pubblica”. A Roberto Cuoghi (Italia, 1963; Corderie, Arsenale) per “l’importante e convincente contributo alla Mostra Internazionale”.

Il team del Padiglione del Giappone, menzione speciale. Photo Italo Rondinella

Prestando particolare attenzione ai Paesi che sono riusciti a proporre uno sguardo originale sulla pratica artistica allargata della loro regione, la giuria ha assegnato due menzioni speciali ai padiglioni congiunti di Cipro e Lituania (Palasport Arsenale) per “l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due Paesi in una singola esperienza”; e al Giappone con il progetto “abstract speaking – sharing uncertainty and collective acts” di Koki Tanaka per “l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento”. La natura collaborativa dei tre padiglioni selezionati è stata per la giuria un’esperienza toccante.

Marisa Merz, Leone d'oro alla carriera. Photo Italo Rondinella

Alla cerimonia di premiazione della 55. Esposizione sono inoltre stati consegnati i Leoni d’oro alla carriera a Maria Lassnig (nata nel 1919 a Kappel am Krappfeld, Austria) e Marisa Merz (nata nel 1926 a Torino, Italia).

Curatori e artisti del Padiglione Angola, Leone d'oro come migliore partecipazione nazionale. Photo Italo Rondinella