Prima Materia

In occasione della 55 Biennale d’Arte di Venezia, a Palazzo Grassi inaugura una mostra interamente basata sul dialogo, che mette a confronto le opere di più di 30 artisti.

In concomitanza con la 55. Esposizione Internazionale d'Arte di Venezia, a Palazzo Grassi, Punta della Dogana, inaugura la mostra “Materia Prima”, curata da Caroline Bourgeois e Michael Govan. La mostra si sviluppa sul concetto di dialogo, instaurato dai curatori con artisti provenienti da diversi background culturali, mettendo insieme in maniera affascinante movimenti artistici nati negli stessi periodi ma in parti del mondo opposte, come l’Arte Povera e il movimento Mono-ha giapponese. È, quindi, sul confronto, la tensione dialettica tra pieni e vuoti, rumore e silenzio, matericità e evanescenza che si struttura tutto il percorso dell’esibizione.
In apertura: Lizzie Fitch / Ryan Trecartin, Public Crop, Local Dock, Porch Limit, 2011‐2013. Di fianco: Diana Thater, Six Color Sun Vertical Stack, 2000. Photo © Palazzo Grassi, ORCH Orsenigo Chemollo

Le innovazioni artistiche dei tardi anni sessanta, espresse spesso nell’astrazione, e a volte attraverso il vuoto, avevano come sfondo le immagini esplicite e onnipresenti di guerre, proteste e rivolte sociali. Negli stessi anni nasceva una nuova visione dell’eguaglianza sociale e si prendeva coscienza di problemi come la condizione presente e futura dell’ambiente in cui viviamo.

Oggi la scienza e la tecnologia ci offrono la possibilità di connetterci globalmente attraverso i social network, una quantità infinita di immagini sempre accessibili e, in prospettiva, un’aspettativa di vita più lunga e l’uso di energie rinnovabili. Eppure viviamo ancora in un clima di ansia spesso generata da avversari invisibili e astratti, come il riscaldamento globale o il terrorismo tecnologico. Siamo immersi in una cacofonia d’immagini e di suoni mediatici.
Giuseppe Penone, Tre Alberi, 1968‐1985, e Alpi Marittime, 1968. Photo © Palazzo Grassi, ORCH Orsenigo Chemollo

Se lo scopo della maggior parte delle opere d’arte ottocentesche era rappresentare la verità attraverso la bellezza e l’equilibrio, dalla fine del XX secolo l’arte tende invece alla conciliazione degli estremi – astrazione e surrealismo, vuoto e caos, negazione e spettacolo, alto e basso. Dal punto di vista artistico, viviamo in un’epoca di pluralismo globale.

Nelle sale di Palazzo Grazzi, le quattro forme espressive fondamentali – pittura, scultura, installazione, performance – sono amalgamate dalla prima materia dei media intendendo con questo termine non solo la sostanza dei film o dei video o di Internet, ma mezzo di diffusione e discussione globale.

Dal 30 maggio 2013 al 30 dicembre 2014
Materia Prima
Palazzo Grassi
Punta della Dogana
Dorsoduro 2, Venezia


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