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Un anno dopo l'attivismo coinvolgente e a tratti sovversivo della mostra di design "Hacked", la Rinascente di Milano e la curatrice Beatrice Galilee tornano a collaborare per sconvolgere la fisionomia convenzionale delle mostre del Salone del Mobile di Milano. "Afrofuture" delinea il ritratto di un'Africa profondamente attratta dalla tecnologia: il secondo continente del mondo in ordine di grandezza, che tuttavia a Milano di solito non viene adeguatamente rappresentato.

In apertura e sopra: "Afrofuture", curato da Beatrice Galilee, Fuorisalone 2013, la Rinascente, Milano

"Afrofuture" riunisce intorno a un unico tema un ventaglio disparato di personaggi, di manifestazioni, di oggetti e di organizzazioni. Dagli artisti e dai tecnologi di MakerFaireAfrica a The Afronauts, la riflessiva rassegna fotografica di Christina de Middel sul fallito programma spaziale dello Zambia degli anni Sessanta, la mostra contesta la tradizionale idea di un design africano focalizzato sull'artigianato. La mostra documenta la diffusione del design in ogni sfumatura della vita quotidiana e in territori inediti, come nelle fantasie scultoree delle bare su misura realizzate dal laboratorio di Kane Kwei.

 

Secondo Galilee “il territorio del design, nel suo ampliarsi, va al di là dell'estetica per comprendere reti, strategie e tattiche inedite. L'Africa sta  diventando una voce di pressante valenza critica nel dialogo globale. Nell'“Afrofuturo” si ipotizza che l'Unione Africana sia l'area economica più potente del mondo, si immaginano viaggi nello spazio fai-da-te e cercopitechi verdi biomorfi dello Kwazulu militarizzati. Si presentano l'emittente televisiva statale Chinafrica, degli strumenti musicali futuristici e un serial popolare africano”.

"Afrofuture", curato da Beatrice Galilee, Fuorisalone 2013, la Rinascente, Milano

Come  Hacked, anche Afrofuture offre molte occasioni alla partecipazione del pubblico. L'inizio della settimana ha visto anche il Galactic Zine Sweatshop, una  presentazione di due ore per illustrare una rivista di fantascienza pubblicata su Facebook da un collettivo di autori. Il resto della settimana dà occasione di conoscere i mobili imbottiti di tessuto nigeriani, di assistere a una performance  di musica congolese per cellulari e di costruire un modello in scala di un ponte tra Africa ed Europa che fa parte del Progetto Heracles.

Project Heracles
è una call for ideas lanciata da Domus nel 2011, che diventa ora una realtà concreta. Joseph Grima, direttore di Domus, inaugurerà il workshop a la Rinascente venerdì 12 aprile. Per tutti gli eventi di "Afrofuture" vedi il programma intero qui.

Project Heracles Bridge Building Live
La Rinascente

Piazza Duomo, Milano
venerdì 12 aprile
dalle 18:00 alle 19:00

 

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