Pigment Lamp

Sperimentando con i pigmenti puri, i giovani designer di Studio Monsieur hanno dato vita a un nuovo materiale usato per realizzare una collezione di lampade coloratissime a forma di cono, presentate alla Biennale di Design di Saint-Étienne.

I giovani designer Manon Leblanc e Romain Diroux dello Studio Monsieur hanno presentato il loro ultimo progetto in occasione della Biennale di Design di Saint-Étienne. Si tratta di una collezione di lampade coloratissime a forma di cono, Pigment, commissionate dalla galleria parigina Artisan Social Designer.

"Prima di essere forma o funzione, queste lampade sono pura materia", spiegano i designer. "In questo progetto sperimentale abbiamo cercato di inventarci il mezzo da utilizzare." Guardandole da fuori non si riesce a definire il tipo di materiale usato — che può assomigliare tanto alla ceramica quanto a una schiuma sintetica — ma, a sorpresa, il loro nome indica proprio il tipo di composizione: pigmento colorato.

"Volevamo focalizzarci soprattutto sul colore. Quindi abbiamo deciso di lavorare con forme molto semplici in modo da accentuare la tonalità del pigmento", spiegano. "Per ribaltare la gerarchia classica tra forma e colore è stato necessario sporcarsi le mani e trovare un nuovo metodo e un nuovo materiale, la formula magica. È un modo di lavorare che nasce dalla materia stessa e in questo processo siamo diventati un po' come degli alchimisti, pesando e mescolando attentamente le diverse polveri, come quando si crea l'argilla."
In apertura e sopra: Studio Monsieur, Pigment Lamp, 2013
In apertura e sopra: Studio Monsieur, Pigment Lamp, 2013
I pigmenti non sono materie prime con cui è facile sperimentare. Si tratta di materiali molto speciali che non possono essere diluiti o modellati. "Abbiamo esplorato tantissimi approcci utilizzando la calce, il gesso e perfino i cosmetici, sperimentando diverse tecniche: strutture metalliche, combinazioni di plastica e intonaco, e così via. Abbiamo perfino cercato di imitare la tecnica di Yves Klein, ma le lampade andavano sistematicamente in frantumi."
Studio Monsieur, Pigment Lamp, 2013
Studio Monsieur, Pigment Lamp, 2013
Quando i designer si sono concentrati sulle tecniche di realizzazione dei pastelli, dove però l'impasto non è perfettamente malleabile, è arrivata la soluzione dal mondo del tessile. Non è una coincidenza che i designer condividano il loro studio con un designer grafico, un set designer e un designer dei costumi. Le lampade finali sono quindi una combinazione di tessuto e pigmento. Quando Leblanc e Diroux parlano del loro metodo spiegano di aver usato "due strati di cotone per tre strati di pigmento".

Le lampade sono state completate con l'inserimento di lampadine a basso consumo e, nell'insieme, ricordano le famose luci che Le Corbusier aveva inserito nella cripta del convento di Sainte Marie de La Tourette, valorizzando l'unione di luce e colore. La versione di Studio Monsieur ne è un'efficace alternativa domestica. — Tony Come
Studio Monsieur, Pigment Lamp, 2013
Studio Monsieur, Pigment Lamp, 2013

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