Il cemento gettato in opera segue il pendio del terreno, e paradossalmente è sorretto da sottili colonne di acciaio posizionate dietro l'involucro di vetro. Architettura e scultura si fondono così in un unico gesto essenziale, che sottolinea il carattere aperto e flessibile di questo nuovo concept di living contemporaneo.
La ricerca di unificare la struttura e l'architettura riduce la costruzione ai suoi principi di base, tutti gli elementi non necessari sono stati rimossi a favore di un open space in cui la pesante struttura di cemento sembra come gravitare. "L'architettura è un'azione primaria esercitata sul paesaggio", afferma l'architetto, "è 'impossibile parlare di tre tetti o tre pareti, ma piuttosto di un unico grande vuoto". Il concetto di camera è del tutto abolito, a favore di quello di "mobile". Troviamo così un "mobile" da cucina, un "mobile" letto, che permettono di preservare il vuoto aperto. I materiali di questa "architettura aperta" sono, rispettivamente, calcestruzzo, metallo, vetro e legno di pioppo.

Architetto: Stijn Ank i.s.m. Marc Belderbos
Tipologia: residenza
Clienti: Stijn Ank & Nathalie Van der Haegen
Materiali: ce,ento, acciaio, vetro, legno
Impresa: De Ketele Verhaege
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