"Siamo rimasti affascinati dal particolare tono di verde, soprannominato Georgia Green, dalle bollicine di aria e dalle distorsioni, che sono il marchio distintivo del vetro riciclato; così abbiamo deciso di puntare su forme semplici che valorizzassero queste caratteristiche", spiega Oki Sato. "Ma volevamo anche permettere agli utilizzatori di ritrovare una traccia della vecchia bottiglia nei nuovi prodotti". La soluzione dello studio giapponese è stata quella di creare ciotole e piatti che mantenessero la caratteristica forma della base inferiore, mentre la parte superiore è stata tagliata via.
Le scanalature sul fondo della bottiglia, che di solito vengono aggiunte per mitigare l'impatto del calore in fase del processo di produzione, non sono un elemento di forte impatto visivo, ma restano una caratteristica peculiare delle bottiglie di vetro e sono visibile per chiunque prenda in mano la bottiglia per bere. "Mantenere questi anelli alla base delle nostre ciotole e piatti aiuta anche a trasmettere un importante messaggio sul modo in cui il vetro circola tra le persone", aggiunge Oki Sato, "nel momento in cui è prodotto e riciclato per altri utilizzi, e sulle relazioni che si vengono a creare tra le persone nel corso di questo processo".
