Steven Holl ricorda Lebbeus Woods

L'architetto americano, che di recente ha invitato Woods a lavorare al suo primo progetto di costruzione permanente, ricorda un uomo con "convinzioni appassionate e una profonda devozione nei confronti dell'architettura".

"L'architettura non esiste, ciò che esiste è lo spirito dell'architettura".
Louis Kahn A Rhinebeck, in fuga da New York a causa dell'uragano Sandy, alle sei meno un quarto del mattino Aleksandra Wagner mi ha in formato per telefono che Lebbeus Woods era appena morto. Mancava l'elettricità e mi chiamava dal telefono di un poliziotto.

Lebbeus la settimana scorsa era entusiasta del completamento del Light Pavilion, il "Padiglione di luce" di Chengdu, in Cina. Con Christoph Kumpusch il 24 ottobre aveva brindato a champagne per festeggiare l'importanza del momento: la sua prima costruzione permanente.

La libertà spirituale in architettura che Lebbeus Wood incarnava comportava un raro idealismo. Lebbeus aveva convinzioni appassionate e una profonda devozione nei confronti dell'architettura. Parlava spesso dell'importanza delle idee e della conoscenza del mondo in cui viviamo. I suoi progetti avevano una forte carica politica… creava territori di realtà.

Lo conobbi nel febbraio del 1977, tramite Andrew McNair, allora direttore dell'Institute for Architecture and Urban Studies. Al mio arrivo nel piccolo loft di Leb, dalle parti di Franklin Street, a Tribeca, lo trovai chino su un enorme disegno in bianco e nero di un panorama urbano alla Piranesi. Mentre mi salutava e si girava per mostrarmi lo straordinario disegno, dalla sua sigaretta pendeva un lungo residuo di cenere grigia, sul punto di cadere.

Quando cominciammo a discutere della condizione attuale dell'architettura gli dissi che mi piacevano molto le sue osservazioni critiche sul Postmoderno di Charles Moore, di Robert Stern e di altri che avevo letto a San Francisco.
In apertura: dettaglio della copertina di Domus 800 / gennaio 1998, disegnata da Lebbeus Woods. Qui sopra: Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, modello concettuale del  Light Pavilion, Chengdu, Cina
In apertura: dettaglio della copertina di Domus 800 / gennaio 1998, disegnata da Lebbeus Woods. Qui sopra: Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, modello concettuale del Light Pavilion, Chengdu, Cina
Lebbeus e io iniziammo a vederci un giorno sì e uno no allo Square Diner, perché servivano per un dollaro tutta la minestra di fagioli che uno riusciva a mangiare. Le continue discussioni filosofiche ci portavano a condividere il nostro approccio all'insegnamento dell'architettura.

Alla fine del 1977, iniziai a lavorare a un progetto che si chiamava Bronx Gymnasium-Bridge, che sarebbe divenuto il tema del primo numero di Pamphlet Architecture. Lebbeus fece il terzo numero con il progetto Einstein's Tomb. Era la stupefacente idea di una tomba per Albert Einstein: un'architettura bizzarra destinata a viaggiare nel mondo su un raggio di luce. Oggi mi piace immaginare che quella tomba ospiti lo spirito di Lebbeus.
Ritratto di Lebbeus Woods con un modello del Sarajevo project, High House (1995), in Domus 800 / 1998
Ritratto di Lebbeus Woods con un modello del Sarajevo project, High House (1995), in Domus 800 / 1998
Leb era un insegnante brillante e affascinante, le cui lezioni alla Cooper Union erano profondamente feconde. Sono sempre rimasto stupito dell'originalità dei lavori dei suoi studenti. Leb ancora quest'anno si appassionava al suo lavoro di docente. A causa della malattia l'ultima settimana faceva lezione sulla sedia a rotelle.

La settimana scorsa Christoph Kumpusch, l'editore Lars Mueller e io ci siamo incontrati per parlare di un libro intitolato Urban Hopes, che uscirà l'anno prossimo. Questo libro conterrà un 'libro nel libro' – o, come lo chiama Lars, un "inserto" – che dà conto della costruzione del Light Pavilion di Lebbeus. La pubblicazione sarà pronta in occasione della grande mostra di Lebbeus Woods che si aprirà il prossimo febbraio al San Francisco Museum of Modern Art.
Leb era un insegnante brillante e affascinante, le cui lezioni alla Cooper Union erano profondamente feconde. Sono sempre rimasto stupito dell’originalità dei lavori dei suoi studenti
Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, schizzi concettuali del Light Pavilion, Chengdu, Cina
Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, schizzi concettuali del Light Pavilion, Chengdu, Cina
Nel 2007, quando ricevetti l'incarico di realizzare un progetto urbanistico di quasi 280.000 metri quadrati a Chengdu, in Cina, iniziai a studiare il modo di dar forma, nell'ambito di questo immenso progetto, a un nuovo spazio pubblico. Il tessuto edificato non richiedeva oggetti di immagine forte, ma un'architettura semplice tagliata da spazi formati dalla luce naturale. In questo tessuto si ritagliano 'edifici negli edifici', in interstizi che si innalzano per 8-10 piani. Invitai Leb a farne uno, e noi ne facemmo un altro.

Il padiglione di Lebbeus, fatto di grandi "raggi di luce", è un luogo in cui si entra a vari livelli. Camminando su lastre di vetro sospese su montanti d'acciaio il panorama si moltiplica e si allarga all'infinito, grazie all'acciaio a specchio che riveste l'interno dello spazio di quattro piani che occupa l'edificio. A differenza di altri architetti visionari (che quando gli si dà occasione di costruire rischiano di deludere), il padiglione di Lebbeus è un'architettura brillante e coinvolgente. L'esperienza che se ne ha, specialmente la notte, pare dissolvere la veduta della città di fronte. Il mondo si capovolge in una sensazione di sospensione della gravità attraverso la luce e il riflesso.
Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, Light Pavilion, Chengdu, Cina
Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, Light Pavilion, Chengdu, Cina
È un'opera che fonde arte e architettura così come si sono fuse in passato e si fonderanno in futuro. La settimana prossima andrò a Pechino e poi a Chengdu, entrerò nel Padiglione di luce, me ne starò sospeso sui montanti d'acciaio e immaginerò che la tomba di Lebbeus sia stata lanciata, su un raggio di luce.
Steven Holl, Rhinebeck, New York, 30 ottobre 2012
Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, Light Pavilion, Chengdu, Cina
Lebbeus Woods e Christoph a. Kumpusch, Light Pavilion, Chengdu, Cina

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