SuperNormal: tecnologia e design

Domus introduce SuperNormal: una nuova serie di articoli, curata da Dan Hill, dedicata al design della tecnologia quotidiana.

Le semplici fattezze del telefono cellulare galvanizzano la cultura e il design come pochi altri prodotti sono mai riusciti a fare.
Lasciatosi da tempo alle spalle il primigenio compito di collegare voci in tempo reale, e dissoltosi oggi nel sostrato dei media sociali, il cellulare è essenzialmente uno strumento di produzione e consumo culturale, un mezzo per la quotidiana proiezione, articolazione o mascheramento dell'identità stessa. Come tale, il portatile incarna una forma completamente nuova di design industriale, delinea una forma d'intimità sul piano fisico, psicologico e culturale, ma sa anche generare un contesto alla città e alle sue attività. E può essere compreso solo nella cornice dell'esiguo numero di forme di design genuinamente nuove dell'ultimo decennio: i circoli concatenati di design dell'interazione, design dell'esperienza e design del servizio. Per i cellulari, in particolare, possiamo intendere il design dell'interfaccia di Facebook Timeline, il principio organizzativo alla base di sistemi operativi come OSX e Google Chrome OS, l'ecosistema della piattaforma di servizi formata da iTunes + iPhone, un sistema di check-in aeroportuale su base RFID, l'architettura di Angry Birds, quello che XBox Live ci dice a proposito della comunità; ciò che le apps di dati sul trasporto ci raccontano sull'urbanistica contemporanea; quello che l'interfaccia di Microsoft Word comunica riguardo al nostro rapporto con gli strumenti; come la strategia di design del New York Times delinea il futuro del giornalismo, come Spotify segua la discendenza di esperienze musicali da Brionvega a Technics…

Quando Domus comparve sul mercato non esisteva un equivalente di questo tipo di servizi, di questo tipo di piattaforme, di questo tipo di problematiche, per quanto fin dall'inizio della sua lunga storia la rivista abbia sempre recensito i prodotti della vita quotidiana, in particolare presentando nelle sue pagine oggetti per l'uso domestico, mobili e arredi per ufficio. Naturalmente, anche queste sono forme di tecnologia. Ma oggi dobbiamo guardare oltre l'arredo ed esaminare i luminosi congegni che abbandoniamo sui mobili stessi. Gli iPhone, Facebook e Chrome sono in qualche modo gli eredi della Lettera Olivetti di Sottsass. E forse Sottsass lo aveva presagito: "I miei mobili non sono niente di importante. La vera idea sarebbe inventare nuove possibilità globali, nuove forme, nuovi simboli…" (Ettore Sottsass, 1965)

Ecco allora che questi sono i nuovi oggetti, prodotti e servizi per la vita di tutti i giorni, le 'nuove possibilità globali'. Sono 'SuperNormal', anche se forse non nel senso che Jasper Morrison e Naoto Fukasawa intendevano nelle loro mostre del 2006-2007. La nostra lettura della situazione prova a spingersi oltre il tradizionale contesto usato per valutare il design industriale, e prende in considerazione esempi di design concepiti per essere fruibili, funzionali, espressivi, personali, produttivi, strategici, partecipativi.

Nell'introduzione al volume che accompagnava SuperNormal: Sensations of the Ordinary, Gerrit Terstiege cita la mostra Das gewöhnliche Design allestita a Darmstadt nel 1976, e in particolare la presentazione di Bazon Brock, docente di estetica a Wuppertal: "È necessario analizzare e comprendere il nostro mondo contemporaneo come se si trattasse dell'ambiente quotidiano di una società del passato". (Bazon Brock, 1976)
Per far questo bisogna anzitutto dipanare criticamente il significato sociale e culturale degli oggetti quotidiani senza limitarsi a valutarne la forma, i materiali o le caratteristiche tecniche ma giungendo a chiarire il loro vero senso, ciò che ciascun prodotto ci dice riguardo al nostro tempo e al nostro spazio. Proprio questo potere culturale - la pura e semplice rilevanza – di prodotti come il cellulare, i media sociali e i sistemi operativi, spinge oggi Domus a dare avvio a una nuova forma di critica della tecnologia, in una serie che prende rispettosamente a prestito il nome 'SuperNormal'.

Il nostro intento è offrire un'alternativa a un discorso dominato da testate come Engadget, Techcrunch, DPReview, Gizmodo e simili. Siti come questi si occupano di prodotti e servizi mostrando un altissimo livello di precisione tecnica e profonda competenza. Tuttavia, trattano raramente e in modo rilevante del design o del più ampio impatto culturale di tali prodotti. Domus non si occuperà allora dei dettagli tecnici, trattati con autorità da questi siti, ma cercherà di valutare ciò che questi prodotti ci dicono riguardo al design contemporaneo. Non si addentrerà nelle minuzie dell'unboxing (i video che mostrano disimballare gli oggetti hi-tech) ma cercherà di aprire l'involucro e far luce sulle più vaste problematiche che questi prodotti implicano per la cultura contemporanea. Non tenterà la facile critica di una strategia di mercato già consolidata, ma mostrerà come i prodotti e i servizi siano oggi più connessi che mai alle sfere dell'economia, alla logistica, all'ambiente e alla comunità. Questa perciò non è una guida all'acquisto, ma può rappresentare una sorta di vademecum per prodotti e servizi chiave del XXI secolo. Le cose da cui siamo circondati, ma che non sono ancora entrate nei radar della critica del design. Rimanete sintonizzati.
"SuperNormal è già là fuori, a portata di mano; esiste nel qui e ora; è reale e disponibile. Basta solo aprire gli occhi." (Gerrit Terstiege, 2007)
Dan Hill

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