RE – CYCLE. Strategie per l'architettura, la città e il pianeta
MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4/A, Roma
RE-CYCLE. Strategie per l'architettura, la città e il pianeta è la prima grande mostra del MAXXI dedicata all'architettura del terzo millennio e ai suoi autori più innovativi. Con RE-CYCLE, inoltre, il museo precisa ancora meglio i suoi obiettivi e gli strumenti che intende usare per raggiungerli. La mostra infatti stabilisce un dialogo fertile e produttivo tra due mondi apparentemente distanti e inconciliabili, che in qualche modo rappresentano i due confini opposti dell'ambito di lavoro del museo. Da un lato l'architettura come cura dell'ambiente, e quindi il riciclaggio (di materiali, edifici, spazi, luoghi, scarti, rifiuti) inteso come buona pratica civile. Dall'altro l'architettura come arte, e quindi il riciclaggio come reinvenzione creativa dell'opera costruita sull'opera (La Gioconda coi baffi di Duchamp) o dell'opera costruita sull'oggetto quotidiano e banale (Warhol) applicata all'architettura e al progetto urbano. La mostra tesse continuamente percorsi che si muovono liberi tra questi due poli. Dai programmi di restituzione al paesaggio e al verde più o meno agricolo delle aree abbandonate delle città in Spagna, Germania e Stati Uniti a progetti sorprendenti di case costruite sopra o dentro altre case, o di proposte esemplari per sovrapporre un piano di residenze sul Colosseo o infine di edifici costruiti con elementi recuperati "così come sono" (ready-made) dalla demolizione di altri edifici (l'antica pratica dello spoglio).
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Tra i "pezzi" architettonici più famosi e spettacolari esposti in mostra vanno certamente ricordati il plastico originale del progetto della High Line di New York, i disegni di Eisenman per Cannaregio, quelli di Superstudio sul Colosseo, le immagini del Palais de Tokyo di Lacaton & Vassal e del Wagresaturant di Portaluppi, il modello dei Tunnel di Trento di Elisabetta Terragni, i disegni per James Corner per il recupero di una discarica a Staten Island, i video con i riciclaggi di opere dismesse di Gehry e Venturi. Tra i ricicli "meno architettonici" un straordinario "blob dei blob" della durata di circa 1500, i video di Rybczynski, Fischer-El Sani, Song Dong e molti altri. La mostra è opera di Pippo Ciorra e dell'ufficio curatoriale del museo di architettura con la collaborazione di alcuni esperti internazionali (Reinier De Graaf, Sara Marini, Mosè Ricci, Jean-Philippe Vassal, Paola Viganò). L'allestimento è a cura di Emanuele Marcotullio in collaborazione con l'ufficio mostre del MAXXI, il catalogo Electa è a cura di Pippo Ciorra e Sara Marini.

Vicino all'ingresso di via Masaccio, invece, il collettivo raumlaborberlin realizza il padiglione officina roma con materiali edilizi di recupero e arredi di scarto, costruito dagli stessi architetti durante un workshop con gli studenti coordinato dal Dipartimento Educazione del MAXXI, in collaborazione col MIUR. Durante il periodo di mostra, il padiglione ospiterà laboratori e iniziative educative e di intrattenimento. Tutte le fasi del workshop sono on line sul blog www.recyclelab.it, con i commenti degli studenti e del pubblico e le immagini.
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Per una nuova ecologia dell’abitare
L’eredità di Ada Bursi si trasforma in un progetto d’esame del biennio specialistico in Interior Design allo IED di Torino, in un racconto sull’abitare contemporaneo, tra ecologia, flessibilità spaziale e sensibilità sociale.