Piranesi Prix de Rome 2011

Progettare per l'archeologia, progettare nell'archeologia. È questo il tema del premio giunto alla nona edizione.

Si è concluso con la cerimonia di proclamazione dei vincitori, tenutasi presso la Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, il Piranesi Prix de Rome 2011, svoltosi a Villa Adriana e Roma dal 27 Agosto al 10 Settembre.

Il Piranesi Prix de Rome è una manifestazione annuale composta da due procedure concorsuali, una riservata ai professionisti – vinta dallo studio spagnolo Nieto Sobejano Arquitectos – e una riservata agli studenti universitari degli atenei europei e d'oltreoceano, propedeutica all'accesso ad un corso di master itinerante che porta gli studenti vincitori a intraprendere un "grand tour" intercontinentale per confrontarsi con le più importanti aree archeologiche del pianeta.
Gli studenti che hanno partecipato alla nona edizione del Premio sono stati 134, di cui più della metà stranieri provenienti dagli Stati Uniti, dalla Romania, dalla Spagna, dalla Russia, dalla Francia, dall'Albania e dall'Iran. Molti di loro, al termine di un competition workshop di due settimane, hanno ottenuto le credenziali di accesso al Master.
Credenziali la cui valutazione è stata affidata a tre commissioni di docenti universitari, esperti in tema di progettazione architettonica per l'archeologia e in museografia.
Foto di apertura e qui sopra: Nieto Sobejano Arquitectos, Madinat Al Zahra Museum, Cordoba
Foto di apertura e qui sopra: Nieto Sobejano Arquitectos, Madinat Al Zahra Museum, Cordoba
I giovani in gara, organizzati in gruppi di lavoro di sei-sette unità e coordinati da gruppi di tre-quattro tutors, si sono confrontati con il tema della progettazione del Museo Imperiale Romano, da concepire come museo di nuova generazione, dispiegato geograficamente secondo i punti sensibili della grande architettura imperiale romana e aperto a una serie di attività culturali legate alle esposizioni e allo spettacolo teatrale e di arti performative. Un museo visibile in situ e allo stesso tempo da ogni parte del mondo, organizzato secondo una triplice modalità di presentazione dei contenuti:
Modalità Materiale, ambientata a Villa Adriana e caratterizzata da un progetto museografico di tipo classico, che prevede la progettazione di un involucro architettonico e la collocazione di una collezione di reperti fisici originali.
Museo immateriale. Tholos del Tempio di Giove presso le Terme di Caracalla: progetto vincitore del gruppo Thornton, Vivanco, Donati, Minoia, Monticelli, Vimercati, Zorzi
Museo immateriale. Tholos del Tempio di Giove presso le Terme di Caracalla: progetto vincitore del gruppo Thornton, Vivanco, Donati, Minoia, Monticelli, Vimercati, Zorzi
Modalità Immateriale, ambientata alle Terme di Caracalla e caratterizzata da un progetto allestitivo basato sul rapporto tra monumento e installazione effimera. Una modalità che non prevede una collezione fisica, ma un dispiegamento di contenuti organizzati in format mutevoli che coinvolgono in particolare le arti contemporanee performative e il teatro.
Modalità Identitaria, caratterizzata da un progetto di comunicazione visiva e di immagine coordinata riferita a tutti i format, statici o dinamici, con cui l'entità museale in formazione, comunica in modo strategico con l'ambiente esterno, e con il quale tende a definire e rendere specifica presso il pubblico la propria identità e il proprio ruolo sociale.
In un paese in cui l’archeologia è una presenza evidente e conclamata e dove la domanda di conoscenza e accessibilità non ha mai registrato crisi, la risposta delle università è assolutamente vacante a fronte di un assetto legislativo molto favorevole
Museo Immateriale. Progetto di spazio scenico e copertura della Tholos del Tempio di Giove presso le terme di Caracalla, proposto dal gruppo di studenti Konicek, O'Brien, Cuppone, Guerrisi, Gerosa, Milanesi, Romano
Museo Immateriale. Progetto di spazio scenico e copertura della Tholos del Tempio di Giove presso le terme di Caracalla, proposto dal gruppo di studenti Konicek, O'Brien, Cuppone, Guerrisi, Gerosa, Milanesi, Romano
Interessante, al di là dei risultati ottenuti dai singoli gruppi è valutare il ruolo del Piranesi Prix de Rome nel quadro della formazione culturale e professionale nazionale e internazionale. Infatti il Premio apre le porte ad un Master che, assieme ad altre due sole realtà italiane finalizzate all'alta formazione universitaria nel settore della progettazione per i beni archeologici, va a collocarsi in un'area scientifica praticamente inesplorata. L'intera offerta universitaria italiana in questo settore è infatti praticamente inesistente. Questo è dovuto principalmente a due fattori deterrenti: da una parte la scarsa propensione alla progettualità delle facoltà umanistiche con indirizzo archeologico. Dall'altra, alla perniciosa divisione tra discipline del restauro e discipline della progettazione nelle facoltà tecniche e politecniche.
Museo Materiale. Visitor Center e spazio per esposizioni permanenti a Villa Adriana. Progetto vincitore del gruppo: Pavilonis, McLoughlin, Boschello, Garcia Aria, Barrera Ramirez, Di Fonzo, Barsottini
Museo Materiale. Visitor Center e spazio per esposizioni permanenti a Villa Adriana. Progetto vincitore del gruppo: Pavilonis, McLoughlin, Boschello, Garcia Aria, Barrera Ramirez, Di Fonzo, Barsottini
È un'aporia veramente paradossale. In un paese in cui l'archeologia è una presenza evidente e conclamata e dove la domanda di conoscenza e accessibilità non ha mai registrato crisi, la risposta delle università è assolutamente vacante a fronte di un assetto legislativo molto favorevole. In questo senso l'Italia manifesta un'arretratezza veramente preoccupante, soprattutto se confrontata con altre realtà, come per esempio quella spagnola o francese, dove la progettazione per l'archeologia registra alta qualità e sensibile sviluppo. Il ruolo del Premio nella formazione è quindi questo: sensibilizzare i giovani e i loro docenti ad attivarsi in un campo importante e delicato che necessita di intelligenze e di sensibilità specifiche, una formazione adeguatamente presente nelle università e una serie di occasioni di confronto in chiave internazionale. Pier Federico Caliari

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