A Castelfranco Veneto, nel contesto di una lottizzazione caratterizzata prevalentemente da case basse e ville unifamiliari, lo studio Didonè Comacchio Architects lavora al restyling di un edificio residenziale, originariamente realizzato tra gli anni ’60 e ‘70, dando vita a nuove spazialità interne e conferendo al progetto un’estetica moderna fatta di atmosfere raffinate e austere.
Già all’esterno l’incontro di materiali apparentemente contrastanti – quali la graniglia finissima scelta per i gradini del basamento di accesso all’appartamento, l’intonaco bianco alle pareti e i pannelli scuri che incorniciano le aperture della porta di ingresso e della portafinestra della sala da pranzo – suggerisce una certa discrezione nelle scelte d’intervento; allo stesso modo il tetto originario in tegole di coccio è preservato, e dialoga col preesistente muretto di cinta in mattoni, senza dunque snaturare quegli aspetti tipici del sobborgo di campagna, spesso presente in tutto l’intorno di progetto.
All’interno l’ambiente principale è quello della sala da pranzo con cucina a vista e isola, e che senza soluzione di continuità confluisce nell’area living, dove il grande divano con doppia chaise longue è in assoluto il vero protagonista. Anche in questo caso, le morbide linee di quest’ultimo contrastano con la netta ortogonalità del tavolo da pranzo in legno e della panca che si estende per l’intera lunghezza del muro retrostante. L’eco del modernismo veneziano di Carlo Scarpa si rintraccia nel trattamento della stretta scala che conduce al livello lievemente rialzato della zona notte prima, poi ancora al primo piano, dove uno studiolo occupa praticamente l’intera superficie calpestabile della mansarda.
I gradini, quasi sospesi, generano una fenditura dello spazio, una vera e propria soglia fra aree diurne e notturne, enfatizzata dall’allungamento dei primi due gradini, che accompagnano alla porta di un piccolo bagno di pertinenza di soggiorno e sala da pranzo, accuratamente celato dietro due ante lignee, all'apparenza un guardaroba. Dal lato opposto, la stessa estensione del gradino produce uno scavo sotto lo schermo tv, destinato ad accogliere libri e riviste, e nascondere elegantemente le prese elettriche.
Se gli spazi principali sono connotati principalmente dai colori chiari delle pavimentazioni, dal legno dell’arredo fisso e dal bianco delle pareti, nei bagni le cromie in scala di grigi donano un effetto di assoluto riposo agli spazi più intimi, restituendo un generale senso di equilibrio all’intero progetto domestico.
