Odile Decq disegna una scatola in vetro come abitazione per un ipovedente

La richiesta di progettazione di una casa unifamiliare da parte di un cliente con disabilità visiva diventa per lo studio francese l’occasione per un disegno funzionale quanto scultoreo.

In una zona periferica di Carantec, un piccolo comune francese nella regione della Bretagna, Studio Odile Decq disegna una casa privata definita esternamente da una opalescente scatola scultorea.

Riprendendo il nome da un’icona dell’architettura modernista francese progettata da Pierre Chareau, Maison de Verre è una abitazione  progettata su misura per un cliente affetto da perdita progressiva e irreversibile della vista. Questa condizione è stata quindi trasformata in motore di progettazione, dovendo soddisfare la richiesta di avere la luce perfetta in ogni ambiente nella casa, omogenea e non abbagliante.

Odile Decq, Maison de Verre, Carantec, Francia, 2015. Foto © Philippe Ruault

Da qui la decisione di realizzare un involucro architettonico interamente in vetro, rendendo l’abitazione una scatola di luce naturale. La completa traslucenza delle pareti, delle facciate e del tetto creando una luce omogenea e identica in tutti i punti e mescolando vetri bianchi lattiginosi con pannelli neri lucidi e riflettenti, la casa appare inclinata ed estranea al suo sito erboso di periferia.

Il volume inclinato, è perforato eternamente da due volumi longitudinali di vetro nero in cui sono installate le funzioni utilitarie della casa – come bagni, magazzini, cucina. Solo alcune piccole finestre poste molto in basso rimangono trasparenti e permettono di vedere da vicino il giardino circostante. Lo Studio Odile Decq ha inoltre collaborato con un fornitore specializzato in vetrate, Okalux, per realizzare pareti con pannelli isolati di vetro traslucido, fissati in una griglia strutturale in acciaio nascosta. Tra i pannelli è interposta una sottile lastra di tessuto isolante, che garantisce che la luce che filtra sia diffusa e uniforme, senza proiettare forti ombre.

Odile Decq, Maison de Verre, Carantec, Francia, 2015. Foto © Philippe Ruault

Si entra in casa attraverso un patio riparato che protegge dal vento. Da qui si accede a uno spazio abitativo a doppia altezza che ospita un soggiorno, una cucina aperta e una sala da pranzo. Due camere da letto, di cui una a doppia altezza, completano il primo piano. Al primo piano, invece, accessibile tramite una scala interamente in vetro, si trova un'ampia camera da letto e il relativo bagno.

Ulteriore elemento particolarmente curato nella progettazione è stata anche l’illuminazione artificiale, pensata per riprendere l’omogeneità dell’illuminazione naturale. L’approccio è stato quello di pensare al disegno dell’illuminazione da un punto di vista interno, tenendo conto della vita all’interno della casa e cercando di rendere lo spazio piacevole da vivere e pratico. Il principio scelto è stato quello di elaborare un sistema di illuminazione fissato alla struttura del tetto, nello specifico con una serie di faretti periferici allineati lungo la facciata.

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