Un bar per gatti (e altro ancora) a Buffalo

Il progetto Together, Apart corrisponde alla prima fase di un processo di “costruzione continua” sperimentato dallo studio di architettura Davidson Rafailidis su un edificio di mattoni di inizio ‘900 che insiste su un lotto di 40m x 8 nella città di Buffalo, nello stato di New York. Il progetto risponde a un nuovo piano di sviluppo della città che incoraggia la costruzione ad alta densità e promuove la progettazione di spazi eterogenei e a uso misto a servizio di una vasta gamma di utenti. Già “casa” di diverse attività che si sono susseguite nel corso del ‘900, soggetto ad ampliamento nel 1940, l’edificio continua la sua trasformazione con il progetto di Davidson Rafailidis. Gli architetti vengono infatti chiamati a progettare un cat café per un imprenditore locale.

I cat café offrono una tipologia unica date le norme sanitarie che richiedono una separazione a tenuta d'aria tra gli animali e la preparazione del cibo. Questo requisito ha permesso ai progettisti di ampliare la loro ricerca nella progettazione di spazi divisori che supportano la flessibilità programmatica, ma che incoraggiano lo stare insieme e il fare comunità. “La ricchezza di come gli spazi possano essere condivisi, e di come diversi programmi possano coesistere con molta densità e visibilità, è davvero eccitante per noi” racconta Stephanie Davidson.

La necessità di separazione viene risolta dividendo attraverso una serie di partizioni trasparenti a zig-zag il corpo longitudinale dell’edificio. Viene quindi garantito un doppio accesso e consentito il funzionamento indipendente di entrambe le parti. L’ingresso su strada, conduce direttamente al caffè e alla cucina, dove vengono serviti e preparati caffè e dolci. L’ingresso posteriore si apre invece sul patio, definito da un muro di mattoni che fa eco alla forma frastagliata del divisorio in vetro interno, dove i gatti vivono e interagiscono con gli ospiti e i loro potenziali nuovi padroni. L’unità dello spazio è definita dalla continuità dell’arredo e delle finiture: il bancone della cucina, le lunghe panche a terrazzo, il progetto della luce, le finestrature, così come la pavimentazione si estendono senza soluzione di continuità in entrambe le parti dell’edifico.

Together, Apart potrebbe quindi facilmente accogliere altri scenari dualistici in cui la divisione è necessaria ma non assoluta, come spazi di lavoro che prevedono l'uso di laptop/non laptop, la possibilità di un ambiente dove poter parlare/silenzioso, di fumatori/non fumatori, o la situazione tempestiva dei portatori di anticorpi Covid e dei non portatori di anticorpi. L'adattabilità spaziale di Together, Apart si riflette ulteriormente nella visione a lungo termine di Davidson Rafailidis per la costruzione del lotto nel tempo: l’edificio viene infatti predisposto strutturalmente ad accogliere nuovi livelli e nuovi scenari. In collaborazione con il proprietario, lo studio vede questa ristrutturazione come la prima di una serie di nuove strutture ad uso misto che animeranno il lotto nel tempo, in base alla disponibilità di fondi e alle esigenze specifiche del proprietario e della comunità, in un processo di "costruzione continua". In questo senso l'obiettivo del progetto diventa quello di raggiungere sia la massima densità sia l'eterogeneità formale. "L'idea è quella di combinare volumi formalmente dissimili, come la scultura "Adamo ed Eva" di Brancusi, per offrire spazi molto specifici, anche idiosincratici ma non legati a un singolo programma" racconta Davidson.