Nel cuore di Milano, Studio Solum ristruttura un’abitazione risultante dalla suddivisione di un appartamento più ampio, con un approccio minuzioso nell’ottimizzazione dello spazio, e attento nel rendere leggibile la dialettica tra lessico contemporaneo e preesistenza.
All’ingresso, un breve corridoio conduce al cuore della casa: il soggiorno, in cui campeggia come protagonista indiscusso il nuovo soppalco in color salvia.

L’esigenza di recuperare spazio e fruibilità nel locale di dimensioni contenute spinge ai minimi termini (sia costruttivi, sia figurativi) il gesto contemporaneo, sottintendendo una concezione di abitare nel denso tessuto urbano che fa di necessità virtù e della rinuncia al superfluo la sua cifra espressiva: la soletta spessa soli 4 cm massimizza l’altezza dello spazio all’intradosso mentre la scala semi-circolare che collega il piano terra al soppalco funge sia da supporto strutturale sia da parapetto.
L’eterea struttura in acciaio e legno che sembra fluttuare nel vuoto è sostenuta da una trave Heb e da un unico pilastro vezzosamente ruotato di quarantacinque gradi e posizionato all'intersezione dei motivi del pavimento (in legno a spina di pesce nella parte originale, in resina ex novo nella cucina), in modo da creare un dialogo tra passato e presente e marcare il confine tra le aree funzionali.
La cucina è stata collocata al posto del vecchio bagno a sua volta riposizionato vicino all’entrata. Un palette di toni chiari in pareti e soffitti decorati dilata oltre i limiti fisici la percezione dell’ambiente,