Concept C, la roadster elettrica che inaugura il nuovo linguaggio di design di Audi

Sotto la guida di Massimo Frascella, il marchio introduce “The Radical Next”, una filosofia che riscrive il DNA estetico attraverso la semplicità radicale.

Audi Concept C

Courtesy Audi

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La Audi Concept C, presentata a Milano, segna un passaggio cruciale per il marchio tedesco. Prima espressione concreta della nuova filosofia di design guidata dal Chief Creative Officer Massimo Frascella, entrato in azienda nel giugno 2024, la roadster elettrica introduce quella che il designer definisce “The Radical Next”: un’evoluzione misurata ma decisa verso la semplicità radicale. Questo cambio di rotta arriva in un momento delicato per l’identità visiva di Audi. Per anni il marchio ha dovuto fare i conti con quello che critici e management hanno definito un linguaggio “ripetitivo”.

La filosofia della semplicità radicale

Il rifiuto della mediocrità si traduce in un approccio netto: riportare il design all’essenziale. “La semplicità radicale è al cuore del nostro metodo”, spiega Frascella. “Raggiungiamo chiarezza eliminando tutto ciò che non è indispensabile”. Questa filosofia permea la Concept C. Mentre il design automobilistico contemporaneo spesso punta a stupire con la complessità, Frascella e il suo team hanno scelto la strada più difficile: la distillazione. Il risultato è ciò che lui definisce “minimalismo atletico, con purezza di forma, precisione e solidità”.

Audi Concept C, la nuova concept car di Audi. Courtesy Audi

La silhouette parla questo nuovo linguaggio. Spariscono gli angoli aggressivi tipici delle sportive moderne; la Concept C mostra invece quella che Audi descrive come “tensione generata dall’interazione tra superfici piene e trattenute, intersecate da una sola linea”.

Un nuovo volto per il futuro

Il frontale è la parte in cui questa filosofia emerge con più forza, dominato dalla nuova “cornice verticale” di Audi. Ispirata all’Auto Union Type C del 1936 e alla terza generazione della A6 del 2004, ridefinisce con decisione il dna visivo del marchio, fondendo eredità e visione. La cornice verticale plasma l’intero volume dell’auto con un flusso organico, integrando i quattro anelli in metallo. Questo motivo si ripete ovunque: nelle prese d’aria anteriori, nella linea della porta che taglia l’auto fino al tetto apribile, e persino nelle maniglie interne.

Audi si concentrerà su ciò che conta davvero: chiarezza, tecnicità, intelligenza ed emozione. La Audi Concept C segna l’inizio di una nuova filosofia.

Massimo Frascella, Chief Creative Officer di Audi

Il frontale richiama per certi versi la BMW i7, riflesso di un linguaggio formale sempre più condiviso tra i marchi. Ma la cornice verticale rimane l’elemento distintivo, in grado di rendere riconoscibile Audi anche in un panorama di tendenze convergenti.

I gruppi ottici introducono una nuova firma luminosa, composta da quattro elementi disposti orizzontalmente sia all’anteriore che al posteriore. “Un dettaglio che definirà l’identità visiva di Audi di giorno e di notte”, sottolinea Frascella.

Schizzi della Audi Concept C. Courtesy Audi

Così prende forma il nucleo del nuovo linguaggio Audi. La storia delle corse, pur lontana dalle vetture di serie, continua a esercitare un’influenza sottile, a ricordare lo spirito innovativo che appartiene al marchio.

L’interno come santuario

All’interno, l’esperienza di Frascella allo Stile Bertone diventa evidente. Un insegnamento chiaro arriva dagli anni torinesi: il vero lusso non è ostentazione, ma perfezione delle esperienze fondamentali. “Il volante è il cuore dell’esperienza tattile”, spiega. Ogni materiale contribuisce a quella che Audi definisce un’“atmosfera pura e sofisticata”. I comandi fisici in alluminio anodizzato restituiscono l’inconfondibile “clic Audi”, un dettaglio che molti appassionati rimpiangevano.

Audi A6 (2004). Courtesy Audi

L’attenzione alla dimensione tattile si accompagna alla filosofia tecnologica di Frascella, chiamata “shy tech”: un netto distacco dall’ossessione dell’industria per display sempre più grandi, più legati a logiche di marketing che a un reale miglioramento dell’esperienza d’uso.

“La tecnologia abilita il progresso. È sempre vicina, ma mai dominante”, afferma Frascella. Emblematica è la scelta del display centrale pieghevole da 10,4 pollici: può scomparire alla vista, lasciando libertà di decidere quando interagire con il digitale e quando godere di un’esperienza analogica. Attivato, fornisce informazioni in modo intuitivo e contestuale, senza monopolizzare l’attenzione. È un segnale di cambiamento: mentre Audi aggiornerà i modelli esistenti fino al 2026, la Concept C anticipa la nuova direzione.

La Audi TT: un’icona e un’ispirazione personale

Audi TT (1998). Courtesy Audi

La Audi TT occupa un posto speciale nella storia del marchio come dichiarazione di coraggio progettuale. Nel 1998, con le sue linee pulite, la precisione geometrica e una silhouette destinata a diventare rapidamente un classico moderno, ruppe con le convenzioni.

La tecnologia abilita il progresso. È sempre vicina, ma mai dominante.

Massimo Frascella, Chief Creative Officer di Audi

Per Frascella non è solo un modello iconico, ma una vera fonte di ispirazione. Ricorda di aver passato ore in una concessionaria torinese a osservare ogni dettaglio della TT appena arrivata. “Credo che lo staff pensasse fossi impazzito”, confessa. Più di vent’anni dopo, guida l’evoluzione del design Audi con lo stesso spirito. La Concept C ne raccoglie l’eredità di chiarezza e semplicità audace, per traghettare il marchio in una nuova fase.

Le fondamenta di The Radical Next

La nuova filosofia Audi si fonda su quattro pilastri intrecciati. Per Frascella la domanda centrale è: come deve far sentire Audi i suoi clienti? La risposta si articola in chiarezza, eccellenza tecnica, intelligenza ed emozione. La chiarezza si traduce nella semplicità radicale che elimina il superfluo per rivelare le forme essenziali. L’eccellenza tecnica garantisce precisione e autenticità, spingendo design e ingegneria oltre i limiti convenzionali. L’intelligenza riflette la vocazione innovativa di Audi, sempre alla ricerca di soluzioni avanzate ma significative. Infine, l’emozione dona risonanza al design: sobria ma potente, capace di generare meraviglia e attaccamento duraturo.

Schizzi della Audi Concept C. Courtesy Audi

Questi quattro elementi compongono un approccio unitario, capace di bilanciare progresso e sensibilità, ragione e istinto. “L’armonia tra tecnologia ed emozione umana”, sottolinea Frascella, “sarà la cifra del prossimo capitolo Audi”.

La strada da percorrere

La Concept C non anticipa solo un nuovo modello, ma un intero ecosistema progettuale destinato a trasformare la gamma Audi nel prossimo decennio. “Audi si concentrerà su ciò che conta davvero: chiarezza, tecnicità, intelligenza ed emozione”, afferma Frascella. “La Audi Concept C segna l’inizio di una nuova filosofia e un momento decisivo per i quattro anelli”.

Auto Union Type C (1993). Da Flickr

Sotto la guida creativa di Frascella, Audi scommette che in un mondo sempre più complesso la vera distinzione non stia nell’aggiungere, ma nel perfezionare. Dopo anni di attesa, resta una domanda: gli appassionati, legati alla tradizione quanto all’innovazione, accetteranno questa nuova semplicità radicale? Con la Concept C, Audi compie un passo deciso verso un’era in cui precisione, emozione e intelligenza sostituiscono l’eccesso e la distrazione. È la base di una trasformazione che mira a dare al marchio un’identità più forte e più chiara.

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi

Audi Concept C Courtesy Audi