Il tavolo “veneziano” di Vignelli, creato come una composizione grafica

Serenissimo, disegnato con la collaborazione dell’americano David Law, è anche un omaggio all’artigianato di Venezia e all’antica tecnica dell’encausto.

Sulle pagine di Domus, nel recensire una mostra al Pac di Milano sul lavoro di Massimo (1931-2014) e Lella Vignelli (1934- 2016), Gillo Dorfles riconosceva alla coppia l’abilità di aver saputo trapiantare a New York “quella fantasia che così spesso viene invidiata al nostro design” e di averla limata, plasmata e cresciuta “senza smussare le ‘punte’ aguzze del loro universo fantastico” (Domus 615, marzo 1981). “Le punte” della loro creatività multiforme si manifestano infatti, qualche anno dopo le lodi di Dorfles, anche nella collaborazione con Lodovico Acerbis, imprenditore sensibile e interessato a un design sperimentale, attento ai materiali e alle tecnologie produttive.

Courtesy Vignelli Center for Design Studies

Con Acerbis, Massimo e Lella Vignelli lavorano a Serenissimo, un tavolo essenziale, disegnato con la collaborazione del designer americano David Law e reso unico nella scelta dei materiali e dal contrasto generato dal loro inedito accostamento. Il disegno d’archivio racconta la genesi di un tavolo che è prima di tutto una composizione grafica di poche forme. Ancorato solidamente a terra come un colonnato classico, i volumi monumentali delle gambe in metallo sono bilanciati e alleggeriti dalla sottile lastra in vetro del ripiano, quadrata o rettangolare, anche molto lunga.

La raffinatezza di Serenissimo si esprime nel recupero della tecnica artigianale dell’encausto, o “stucco alla veneziana”, per la finitura delle gambe, una lavorazione che prevede l’applicazione a spatola di un intonaco di sabbia finissima e la tiratura a caldo dei colori, ispirati alla tavolozza delle opere di Francesco Guardi, vedutista veneto dei Settecento. Ogni basamento è così caratterizzato da cromie preziose e sfumature irripetibili, che creano un contrasto inaspettato con il piano in vetro, esaltandone la trasparenza o le peculiari finiture di lavorazione. Il raccordo tra il vetro e le colonne metalliche rifinite a encausto è risolto tramite barre in metallo, che esaltano le differenze materiche e creano uno stacco deciso tra il solido basamento e il piano sottile, che sembra fluttuare sulle colonne.

Serenissimo riscuote subito un particolare interesse, che si protrae per anni, aggiudicandosi le copertine delle riviste di settore: nel novembre del 1985 apre Modo, il mese successivo Interni, nel 1986 compare negli impaginati ‘Pop’ disegnati da Ettore Sottsass per la Domus diretta da Lisa Ponti (Domus 668, gennaio 1986) per conquistare, qualche anno più tardi, la copertina della rivista nipponica Shitsunai (maggio 1988). Ancora a catalogo dell’azienda, il tavolo è disponibile nella versione quadrata o rettangolare, fino a 3,5 m di lunghezza, e nelle finiture del piano personalizzabili: cristallo trasparente, opalescente o colorato. Le gambe metalliche possono ancora essere rifinite a encausto, lavorato artigianalmente, nelle colorazioni terracotta, verde o bianco.

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