Questa è una storia che coinvolge tre protagonisti, un edificio e quattro vasi.
C’era una volta – e, per certi versi, c’è ancora – la “città degli anziani”, nella lingua locale De Gamles By. Oggi quella città si è ‘ristretta’ ed è diventata un quartiere di Copenaghen, dove la scuola dell’infanzia Forfatterhuset, ultimata nel 2014 dallo studio di architettura Cobe, è solo l’ultimo sintomo di una nuova vivacità. Forfatterhuset, più che essere propriamente un edificio, è assieme una costruzione, un bosco, un’istituzione e un parco-giochi che, oltre ad accogliere i bambini, interagisce con le diverse fasce di età che convivono nel quartiere, uno fra i più densi della città.
I suoi architetti l’hanno pensato con gli angoli stondati, le nicchie e i tetti verdi, rivestendolo con mattoni “a stecca” disposti verticalmente per delimitare gli spazi lasciandoli permeabili visivamente.
Oggi, Forfatterhuset si è ristretto e si è fatto in quattro (vasi) grazie alla collaborazione fra Cobe, il marchio Hay e lo studio di design Kilo. Sul perchè di questa sperimentazione sulla scala, lo studio di architettura risponde che “a Cobe lavoriamo molto sull’estensione della sfera personale nel paesaggio urbano, e abbiamo trovato interessante cercare di riportare il senso della città nell’ambiente domestico”.
Sempre Cobe, ci ha raccontato come sia stato scelto proprio Forfatterhuset: “l’edificio rendeva possibile collegare direttamente architettura e prodotto. La collezione richiama l’asilo mantenendo la qualità complessiva e il DNA del design. Anche le piante collocate nei vasi assomigliano ai giardini pensili verdi dell’edificio”.
Questi piccoli e versatili oggetti domestici condividono con la loro matrice lo stesso materiale, la terracotta, e la stessa scansione verticale, riprodotta in rilievo. La collezione si chiama Facade e “ci è voluto molto lavoro di squadra e impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti”, racconta il cofondatore e direttore creativo di Hay Accessories Mette Hay, “per sviluppare un metodo di produzione che ci permettesse di portarlo a un vasto pubblico”.
Dalla città al vaso.