Le porcellane di Estudio Pot: dalla donna barbuta alla lanterna di Valencia

Il trio spagnolo Estudio Pot usa il design per raccontare storie antiche, aneddoti e curiosità in vivaci chiavi cromatiche.

Sono solo agli inizi, ma il trio di designer María Gil, Inma Carpena e Lorenzo Pérez – in arte Estudio Pot – sa esattamente di cosa parlare. I loro progetti, presentati a Habitat Valencia 2019, spaziano dal product design all’art direction con il minimo comun denominatore della narrativa aneddotica, con curiosità sul antropologiche, declinate in una coloratissima chiave naïve. Di ingenuo, però, hanno ben poco.

Formatisi in graphic design, design del gioiello e product design, e specializzati in sviluppo manifatturiero tecno-artigianale, i tre giovani di Valencia creano un linguaggio chiaro attraverso oggetti per la casa, sculture e palcoscenici per festival di musica elettronica. Il loro materiale di riferimento è, come dice il nome, la ceramica, e non si spaventano di fronte a collaborazioni più ampie con artisti e artigiani, al punto che per i lavori in porcellana hanno istituito un collettivo insieme a 5punto1 (artisti) e le aziende Díez Ceramic e Keramic.

Alla domanda sulle possibili ispirazioni Memphis rispondono che i loro riferimenti vanno direttamente all’origine, come nel caso degli edifici anni ‘40 a Tiruvannamalai, in India, “a cui si ispirò lo stesso Sottsass” e a cui hanno attinto per dare forma al palcoscenico del South Beach Stage al Festival Internacional de Benicàssim (FIB 2019), uno dei più importanti d’Europa nel panorama musicale indie.

Estudio Pot, Clementine, 2019
Estudio Pot, Clementine, 2019. Materiali Díez Ceramic, stampo 5punto1, produzione Keramic

Tra gli oggetti più singolari troviamo la statua in porcellana dedicata a Clementine Delait, celebre donna barbuta che visse nel fine Ottocento che fece della sua ‘deformazione’ fisica un punto di forza, liberandosi degli stereotipi estetici del suo tempo. Clementine unice uno stile moderno a quello classico, ripensando il ruolo della scultura oggi. Dai personaggi storici si passa a oggetti più tradizionali e senza tempo come l’Alfabeguer, o Albahaquera, un contenitore per piante aromatiche la cui nascita risale al 1392. La versione riletta da Estudio Pot richiama un’estetica robotica anni ’90 con i cromatismi contemporanei del rosso vermiglione e verde menta. Tra i progetti in arrivo una collaborazione con un brand di moda e prodotti in ceramica per un ristorante in Spagna.

Design studio:
Estudio Pot
Designer:
María Gil, Inma Carpena, Lorenzo Pérez
Sito:
estudiopot.com

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